Matrimoni Gli italiani hanno ancora voglia di sposarsi: in crescita i matrimoni secondo l’ISTAT Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 15 Novembre 2016 Nessun commento su Gli italiani hanno ancora voglia di sposarsi: in crescita i matrimoni secondo l’ISTAT di Ida Giangrande In Italia crescono i matrimoni, 4.600 in più rispetto agli anni precedenti, ma aumentano anche i divorzi diventati più facili dopo l’approvazione delle ultime normative in merito. A riferirlo è l’ultimo rapporto dell’Istat sulle famiglie italiane. Nonostante tutte le polemiche sul matrimonio, gli italiani continuano a sposarsi, a dirlo è l’ultimo rapporto dell’Istat sulle famiglie italiane, che ha registrato circa 4.600 matrimoni in più rispetto agli anni precedenti. Nel periodo 2008-2014, i matrimoni erano diminuiti in media al ritmo di quasi 10.000 all’anno. Secondo l’istituto di statistica, la ripresa dei matrimoni riguarda, in parte, le prime nozze tra sposi di cittadinanza italiana: 144.819 celebrazioni nel 2015 (circa 2.000 in più del 2014), mentre dal 2008 al 2014 erano diminuite di oltre 40.000 (il 76% del calo complessivo delle nozze). Aumenta anche la propensione alle prime nozze: 429 per 1.000 uomini e 474 per 1.000 donne. I valori sono comunque inferiori del 20% rispetto al 2008. Gli sposi celibi hanno in media 35 anni e le spose nubili 32 (entrambi quasi due anni in più rispetto al 2008). Il 54,7% avviene con il rito religioso, il 45,3% con il rito civile. La brutta notizia è che si registra un aumento anche dei divorzi, soprattutto in seguito all’approvazione della legge sul ‘divorzio breve’. In particolare, secondo l’ultimo rapporto Istat, l’anno scorso si è rilevato un forte aumento del fenomeno, con 82.469 casi nel 2015, il 57% in più rispetto al 2014. A incidere sulla percentuale dei divorzi è anche il rito con cui gli sposi scelgono di unirsi in matrimonio: dopo dieci anni, su 1.000 matrimoni ne sopravvivono 914 se celebrati in chiesa e 841 se celebrati in municipio. Una piccola differenza che però ci lascia ancora ben sperare, considerando l’impegno e le energie che la Chiesa sta investendo nella preparazione al matrimonio e nella diffusione di una sempre più articolata pastorale per le famiglie. Le separazioni crescono invece a un ritmo molto più limitato: nel 2015 sono state 91.706, il 2,7% in più rispetto al 2014. A seguito dell’introduzione della normativa sugli accordi extragiudiziali in tema di separazione e divorzio, sono stati definiti presso gli Uffici di stato civile 27.040 divorzi (pari al 32,8% dei divorzi del 2015) e 17.668 separazioni (19,3% delle separazioni). La durata media del matrimonio al momento della separazione è di circa 17 anni. Negli ultimi vent’anni è raddoppiata la quota delle separazioni dei matrimoni di lunga durata, passando dall’11,3% del 1995 al 23,5%. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag istat, matrimonio ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. 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