39ª Giornata Nazionale per la vita
39ª Giornata Nazionale per la vita, con Santa Teresa di Calcutta
di Ida Giangrande
In proiezione della 39ª Giornata Nazionale per la vita, i vescovi italiani, lanciano un messaggio sull’esempio di santa Teresa di Calcutta. Dal messaggio dei vescovi: “Educare alla vita significa entrare in una rivoluzione civile che guarisce dalla cultura dello scarto, dalla logica della denatalità, dal crollo demografico, favorendo la difesa di ogni persona umana dallo sbocciare della vita fino al suo termine naturale”.
Si terrà il prossimo 5 febbraio la 39ª Giornata Nazionale per la vita, un appuntamento che vede raggruppate tutte le associazioni, i gruppi di volontariato e i movimenti che sostengono un impegno sociale a favore della vita e contrastano l’avanzare di una cultura della morte. “Ogni vita non accolta impoverisce il nostro tessuto sociale”, era questa l’osservazione che faceva da sfondo al Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 38a Giornata nazionale per la vita dello scorso anno. Anche quest’anno i nostri vescovi hanno voluto regalarci un messaggio che ci proietta e ci prepara alla celebrazione del prossimo appuntamento nazionale a sostegno della vita previsto appunto per il 5 febbraio. “Com’è bello – si legge nel messaggio diffuso ieri- sognare con le nuove generazioni una Chiesa e un Paese capaci di apprezzare e sostenere storie di amore esemplari e umanissime, aperte a ogni vita, accolta come dono sacro di Dio anche quando al suo tramonto va incontro ad atroci sofferenze; solchi fecondi e accoglienti verso tutti, residenti e immigrati”. Un messaggio quello dei vescovi italiani che ci offre anche un punto di riferimento sostanziale, santa Teresa di Calcutta, come si evince dal titolo del testo che recita: “Donne e uomini per la vita nel solco di Santa Teresa di Calcutta”. “Santa Teresa – ricorda il messaggio – c’insegna ad accogliere il grido di Gesù in croce: nel suo ‘Ho sete’ (Gv 19,28) possiamo sentire la voce dei sofferenti, il grido nascosto dei piccoli innocenti cui è preclusa la luce di questo mondo, l’accorata supplica dei poveri e dei più bisognosi di pace’. Gesù è l’Agnello immolato e vittorioso: da Lui sgorga un ‘fiume di vita’ (Ap 22,1.2), cui attingono le storie di donne e uomini per la vita nel matrimonio, nel sacerdozio o nella vita consacrata religiosa e secolare”. Poi il testo del messaggio cita papa Francesco quando afferma: “Il sogno di Dio si realizza nella storia con la cura dei bambini e dei nonni. I bambini sono il futuro, sono la forza, quelli che portano avanti. Sono quelli in cui riponiamo la speranza; i nonni sono la memoria della famiglia. Sono quelli che ci hanno trasmesso la fede”. “Quando il Papa commenta la Parola di Dio al mattino o quando tiene discorsi nei vari viaggi apostolici, non manca di incoraggiare a sognare in grande – e alle famiglie ricorda che il sogno di Dio – continua a realizzarsi nei sogni di molte coppie che hanno il coraggio di fare della loro vita una famiglia”. Avere cura di nonni e bambini prosegue il Messaggio: “Esige lo sforzo di resistere alle sirene di un’economia irresponsabile, che genera guerra e morte. Educare alla vita significa entrare in una rivoluzione civile che guarisce dalla cultura dello scarto, dalla logica della denatalità, dal crollo demografico, favorendo la difesa di ogni persona umana dallo sbocciare della vita fino al suo termine naturale – come – ripete ancora oggi santa Teresa di Calcutta con il famoso discorso pronunciato in occasione del premio Nobel 1979: facciamo che ogni singolo bambino sia desiderato”.
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