Il corpo è vita
di Antonella Lomoro
Vi è mi capitato di chiedervi: ma perchè abbiamo un corpo? O ancor di più: Cosa aveva in testa Dio quando ha creato l’uomo e la donna? Credo che il cuore della questione sia proprio qui!
Ciascuno di noi è unità di anima e corpo e grazie al corpo possiamo essere visibili agli altri, possiamo essere in un luogo, esprimerci, agire ed interagire con altre persone. Ed è nel corpo che troviamo i segni della mascolinità o della femminilità. Il fatto che siamo uomini o donne non è una differenza accidentale, piuttosto questa è una componente fondamentale della persona.
Infatti è grazie a questa diversità che l’uomo e la donna, uniti dal sacro vincolo del matrimonio, possono donarsi totalmente e vivere così un’esperienza di complementarietà e di comunione. Attraverso il corpo la persona dona se stessa ed è solo nel dono libero di sè che realizza ciò per cui è fatta. Il corpo umano con il suo sesso e mediante il suo sesso è fatto per la comunione delle persone; questo è il significato sponsale o coniugale del corpo. La coppia nel donarsi reciprocamente scopre con stupore tutta la bellezza della sessualità nella sua dimensione fisica, spirituale, affettiva, psichica e scrive la parola amore con il linguaggio del corpo.
E il corpo umano non parla solo con tutte le espressioni esterne della mascolinità e femminilità ma anche con le proprie strutture interne che raccontano di una fertilità maschile e di una fertilità femminile secondo quanto il Creatore ha sapientemente disposto. Infatti l’uomo sessualmente maturo ha una fertilità costante e silenziosa. La donna ha una fertilità che va dal menarca (prima mestruazione) alla menopausa, è ciclica (nel corso di ogni ciclo mestruale ha alcuni giorni di fertilità) ed è loquace e cioè manda dei segnali, dei sintomi che ogni donna in ogni epoca della sua vita fertile riesce ad osservare. Ma, mirabilmente, la loquacità della fertilità della donna dà voce a quella dell’uomo poiché la fertilità è di coppia e la coppia è la mediazione voluta da Dio per la generazione di un figlio.
Osservare ed interpretare tali segni, mediante le dovute conoscenze, è la possibilità per mettersi all’ascolto di questo linguaggio di vita. Conoscenze che sono possibili solo grazie ad un cammino educativo che fa la coppia, guidata da uno dei consulenti insegnanti dei metodi naturali. Un cammino di consapevolezza lungo il quale la coppia si mette in ascolto del linguaggio del corpo nel rispetto reciproco e scopre che quel particolare biologico diventa la possibilità per aprirsi alla verità dell’amore umano e cioè che i due significati dell’atto coniugale ossia il significato unitivo e quello procreativo non vanno mai disgiunti.
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