di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Il commento
“A mezzanotte si alzò un grido: Ecco lo sposo! Andategli incontro” (25,6). Il testo non dice chi grida, tutto è come avvolto nel mistero. Anche l’ora fa pensare a qualcuno che viene all’improvviso. Dobbiamo essere pronti in ogni momento. Non sappiamo se e quando ma nel cuore di ogni uomo c’è un’attesa … “Non aspetto nessuno: /ma deve venire, / verrà, se resisto. / A sbocciare non visto, /verrà d’improvviso, / quando meno l’avverto: / … verrà, forse già viene / il Suo bisbiglio”. (Clemente Rebora).Oggi leggiamo questo Vangelo nella cornice di Edith Stein (1891-1942) che ha saputo ascoltare, accogliere e rispondere al grido di Dio. Questa donna, che nel 1999 Giovanni Paolo II ha proclamato patrona d’Europa, è l’icona dolorosa di una vicenda drammatica che ha sconvolto l’Europa nella prima metà del Novecento, vittima di un’ideologia che incarnava il “mysterium iniquitatis”. Nata in una famiglia ebrea, nella giovinezza si allontana totalmente da Dio. Attraverso un tormentato percorso interiore, nell’età adulta ritrova l’abbraccio di Dio nella fede cattolica. Nel 1933 la scelse la vita monastica, divenne carmelitana. Scelse di chiamarsi con il nome di Teresa Benedetta della Croce, scrisse che voleva essere “sposa del Signore sotto il segno della Croce”. Annuncio misterioso del destino drammatico a cui andava incontro. Morì nel 1942 nel lager di Auschwitz.
Una vicenda emblematica e attualissima. Edith Stein sapeva che l’orizzonte diventava sempre più oscuro. Non c’era posto per gli ebrei nella Germania di Hitler. È rimasta al suo posto. Ha condiviso la sorte del suo popolo. Qualche anno prima scriveva: “Dio vuole l’aumento del mio amore nella prova. Senza dubbio, nell’agonia che sopporto, il più piccolo amen ha maggior valore dei canti di lode nella prosperità. C’è in questa prova un’umiliazione che è buona, un apparente abbandono fatto per fortificare la speranza e unirci al Salvatore crocifisso” (La mistica della croce, Roma 1985, 43). Oggi chiediamo la grazia di camminare nella luce oscura della croce.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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