di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,13-21)
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Il commento
“Anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede” (12,15). Luca è molto attento alla tematica dei beni materiali, l’adesione a Cristo determina un nuovo modo di possedere e usare le ricchezze. Lui solo riporta questa parabola che ha per protagonista un uomo ricco che non ha altra preoccupazione se non quella di accumulare beni pensando di trovare in essi sicurezza e pace. Dinanzi ad un abbondante raccolto, il suo pensiero non è di gratitudine nei confronti di Colui che è la fonte di ogni bene, ma ragiona così: “demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!” (12, 18-19). Fa tutto da sé e pensa solo per sé. Il verbo è sempre al singolare, tutto il contrario di quello che ci ha insegnato Gesù nel Padre nostro: “dacciil nostro pane, rimetti a noi i nostri debiti, non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male” (Mt 6, 9-13). Il peccato fondamentale dell’uomo, che si rivela sorgente di tanti altri mali, è quello di mettere al centro se stesso! Gesù capovolge radicalmente questa mentalità: l’uomo si salva nella misura in cui pone Dio come fondamento della sua vita e mette il prossimo al centro delle sue preoccupazioni. Si salva se cerca il suo bene nel bene degli altri.
Viviamo in una società piena di cose, di parole e di piaceri … siamo figli di una cultura che identifica il benessere con l’avere. E tuttavia, tutto quello che abbiamo non ci basta, anzi ci lascia più vuoti di prima. La sazietà è una tentazione, la ricchezza è un piacevole inganno perché orienta il cuore verso i beni materiali, considerati come essenziali. In realtà, come ammonisce il salmista, “nella prosperità l’uomo non comprende, è simile alle bestie che muoiono” (sal 49,21). Un giudizio in apparenza troppo severo, fin troppo ruvido. Ma forse è bene tenerne conto se non vogliamo trovarci alla fine della vita privi di quel Bene che sazia il cuore, l’unico davvero indispensabile.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
Lascia un commento