droghe
Una proposta di legge per legalizzare la marijuana
di Gabriele Soliani
Il 25 luglio approderà alla Camera la proposta di legge sulla legalizzazione della marijuana. Addirittura alcuni giorni fa il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ha appoggiato l’idea e ha proposto che diventi monopolio di Stato e sia venduta in tabaccheria. È appoggiato da Saviano (l’autore di Gomorra, quella che, dicono a Napoli, ha rovinato i napoletani nel mondo).
Già Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia, nel 1989 definiva coloro che propongono di liberalizzare le droghe per combattere le mafie dei «dilettanti di criminologia». Anche Silvio Garattini, direttore dell’Istituto farmacologico “Mario Negri”, recentemente ha messo fortemente in dubbio le presunte “qualità terapeutiche” della cannabis. Però ci sono persone in prima linea che sono fortemente contrarie, oltre ovviamente alle mamme e alle nonne d’Italia. Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro che vive sotto scorta per le sue inchieste contro la ‘ndrangheta, afferma che «… uno Stato democratico non si possa permettere il lusso di liberalizzare ciò che provoca danni alla salute dei cittadini. Uno stato democratico si deve occupare della salute e della libertà dei suoi cittadini, noi sappiamo invece che qualsiasi forma di dipendenza genera malattie, in particolare psichiche, ma genera anche ricatto. Non possiamo liberalizzare ciò che fa male». E anche «il guadagno che si sottrarrebbe alle mafie è quasi ridicolo rispetto a quanto la criminalità trae dal traffico di cocaina e eroina. Un grammo di eroina costa 50 euro, un grammo di marijuana costa 4 euro. Non c’è paragone dal punto di vista economico». Le mafie per coltivare canapa non pagano luce, acqua e personale ma se si legalizza invece bisogna assumere operai, pagare acqua, luce, il confezionamento, il trasporto. È stato fatto un esperimento a Modena creando delle serre, e si è capito che in questo modo un grammo costerebbe 12 euro, tre volte in più di quanto costa al mercato nero. È evidente che il “consumatore” andrà dove paga meno. È drammatico che in Parlamento ci siano già 240 deputati, pagati lautamente da noi, che sono disposti a far passare la legalizzazione della droga marijuana.
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