Gesù e il lebbroso
Papa Francesco: ogni sera prego così…
di Ida Giangrande
Udienza generale, il Papa ai pellegrini: “Vi farò una confidenza personale. La sera, prima di andare a letto, io prego questa breve preghiera: Signore, se vuoi, puoi purificarmi! E prego cinque ‘Padre nostro’, uno per ogni piaga di Gesù, perché Gesù ci ha purificato con le piaghe”.
Questa settimana nel consueto appuntamento infrasettimanale con papa Francesco, incontriamo un lebbroso che si getta ai piedi di Gesù e non gli chiede solo di guarirlo, ma di purificarlo. È una richiesta che parte dalla sua fede e Gesù non si limita ad esaudire la sua preghiera, si avvicina, lo tocca contravvenendo alle disposizioni della legge che imponeva di non farlo. “Contro le disposizioni della Legge di Mosè, che proibiva di avvicinarsi a un lebbroso, Gesù stende la mano e persino lo tocca – spiega papa Francesco durante la catechesi- Quante volte noi incontriamo un povero che ci viene incontro! Possiamo essere anche generosi, possiamo avere compassione, però di solito non lo tocchiamo. Gli offriamo la moneta, la buttiamo lì, ma evitiamo di toccare la mano. E dimentichiamo che quello è il corpo di Cristo! Gesù ci insegna a non avere timore di toccare il povero e l’escluso, perché Lui è in essi. Toccare il povero può purificarci dall’ipocrisia e renderci inquieti per la sua condizione”. 15mila i fedeli presenti in piazza San Pietro, per la prima volta il Papa durante la catechesi si è lasciato accompagnare da un gruppo di rifugiati. Un segnale forte che il Santo Padre accompagna con un’esortazione altrettanto forte: “Sono i nostri rifugiati, ma tanti li considerano esclusi. Per favore, sono i nostri fratelli! Il cristiano non esclude nessuno, dà posto a tutti, lascia venire tutti”.
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