Omosessualità

“Mio figlio è omosessuale”

uomo

di don Silvio Longobardi

Don Silvio scrive ad un padre che gli confessa di aver un figlio omosessuale invitandolo a intrecciare verità e carità perché: “la verità non calpesta l’amore”.

Caro amico,

hai faticato un po’ a dirmelo, forse volevi trovare le parole giuste, alla fine hai scelto le parole più semplici e le hai pronunciate tutto d’un fiato: “Mio figlio è omosessuale”. Anche se hai avuto il tempo di metabolizzare questa notizia, nelle tue parole ho sentito ancora la sorpresa di quella sera. Tuo figlio aveva scelto di lavorare lontano da casa, viveva da solo. Ogni tanto tornava. Quella sera ha voluto abbattere il muro del silenzio. Non che abbia detto molto, si è limitato all’essenziale. D’altra parte, neppure tu hai chiesto di conoscere i dettagli. No, non è stato facile accogliere tutto questo. È una scelta che ti ha spiazzato.

Non ti eri mai accorto di nulla, non vi erano comportamenti o atteggiamenti che facevano pensare ad un orientamento sessuale. E ora ti chiedi se i conflitti con tua moglie hanno influito su questo scelta. Forse. Chi può dirlo? Non esiste alcuna evidenza scientifica sulla natura genetica o ormonale dell’omosessualità; al contrario, molte tracce insistono sui condizionamenti culturali e ambientali. Quando un figlio vede i genitori litigare frequentemente prende le distanze da quel tipo di legame affettivo e s’incammina verso altri orizzonti. Certamente influisce anche l’ambiente sociale e culturale: prima era un disvalore, oggi invece appare come un valore.

 Non mi hai chiesto nulla ma nelle tue parole, oltre al disagio, ho letto un’implicita richiesta. Cosa devi fare? Cosa puoi dire? La regola comune, che la Chiesa non si stanca di ricordare, è quella di intrecciare verità e carità. Una regola non sempre facile da coniugare. Il figlio resta un figlio e come tale viene accolto. Le scelte affettive o culturali non mutano i legami affettivi. Tuo figlio sa bene che non sei d’accordo, la sua scelta non solo non corrisponde alle tue attese ma contrasta con l’orizzonte di valori che a tuo parere sono indispensabili per strutturare l’umana società. Oggi ci vogliono far credere che l’umanità non si divide in “maschio e femmina”, come la Bibbia insegna da secoli, ma in omosessuale e eterosessuale. Una propaganda ossessiva che stordisce e confonde. La Scrittura invita a non seguire i falsi profeti: “Costoro sono come sorgenti senz’acqua e come nuvole agitate dalla tempesta”, scrive l’apostolo Pietro (2Pt 2,17). E aggiunge: “Promettono loro libertà, mentre sono essi stessi schiavi della corruzione”.

Le tue convinzioni ideali non devono sminuire l’amore che ogni padre deve al proprio figlio. Allo stesso modo questo amore non deve offuscare o far rinnegare quei valori in cui hai sempre creduto. La verità non calpesta l’amore. E l’amore non pretende di soffocare la verità. Ma resta il disagio, palpabile. Lo capisco. Non stiamo parlando soltanto di valori ma di una persona. E non di una persona qualsiasi ma di tuo figlio. Io non so dirti altro, caro amico, le mie competenze finiscono qui. Ho speranza che il Signore manderà angeli sul tuo cammino per non farti inciampare. Ti affido a Lui, il Padre da cui viene ogni bene che è nel mondo.

Don Silvio




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