Un impegno maggiore per la preparazione remota dei fidanzati

fidanzamento

di Ida Giangrande

Unioni civili, ultimo atto: venerdì scorso il presidente Mattarella ha firmato la legge che da quel momento è diventa esecutoria. La Cirinnà esulta, ed ora tutto è nelle mani dei sindaci obiettori di coscienza e delle parrocchie a contatto con i giovani fidanzati.

Venerdì 20 maggio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha promulgato il disegno di legge sulle unioni civili che così è entrata pienamente in vigore. Esulta la senatrice Monica Cirinnà: “Con la firma del presidente Mattarella della legge sulle unioni civili l’Italia ultima oggi una svolta storica sul fronte dei diritti. Ringrazio il presidente per la sollecitudine con la quale ha voluto adempiere a questo atto, rispondendo così anche alle sollecitazioni della Corte europea e alle osservazioni della Corte costituzionale per dare prontamente anche al nostro Paese una legislazione non discriminatoria nei confronti delle coppie dello stesso sesso“. Diventa esecutoria quindi una legge che prepara il terreno alle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso, e che dopo il maxi emendamento risulta discriminatoria sì, ma per la famiglia tradizionale. Molte infatti le clausole che rendono per gli eterosessuali, l’unione civile o il contratto di convivenza, molto più appetibile del matrimonio: la mancanza dell’obbligo di fedeltà in primo luogo e la possibilità di sciogliere il vincolo, se lo si può definire così, in tre mesi dalla dichiarazione di uno dei contraenti a fronte dei tempi mediamente più lunghi previsti per il divorzio. Insomma ora il futuro della famiglia è nelle mani dei sindaci obiettori di coscienza che possono ancora rifiutarsi di celebrare, per estensione del termine, l’unione civile. Il futuro dei giovani è invece nelle mani delle parrocchie e di tutti i centri dove si organizzano i corsi di preparazione al matrimonio. Ora diventa forse più urgente di prima accogliere le sollecitazioni dell’Amoris Laetitia in cui il papa esorta alla preparazione remota al matrimonio. Questo vorrà dire impegnarsi a raccogliere le coppie di giovani fidanzati dal caos ordinario, accompagnarli nel tempo a maturare la coscienza del matrimonio, la consapevolezza d’essere stati chiamati a diventare famiglia, a scommettere sull’amore per sempre e insegnare loro a rispettare e difendere l’istituzione giuridica del matrimonio e della famiglia oggi aggredita così violentemente.




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