Disabilità

Abbracciare l’autismo

di Christian Geniale

In occasione della giornata mondiale dell’autismo, si è svolta in alcune delle principali città italiane la maratona di nuoto benefica, Ab-bracciata Collettiva. In Campania, la manifestazione si è svolta presso la piscina del centro sportivo di Portici, in provincia di Napoli, dalle 10.00 del 2 aprile alle 16.00 del 3 aprile.

La manifestazione, organizzata a livello nazionale da TMA Group, è nata con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità di migliorare l’integrazione sociale delle persone diversamente abili e per promuovere la tutela dei diritti dei bambini e adolescenti autistici. Nello specifico la Terapia Multisistemica in Acqua (TMA) è una tecnica terapeutica sviluppata in ambiente naturale con un modello teorico di riferimento e una metodologia strutturata attraverso fasi, che utilizza inoltre metodiche cognitive, comportamentali, relazionali e senso motorie. Tale terapia si rivolge ai soggetti con autismo, disturbo pervasivo dello sviluppo e disturbi della comunicazione.

Di certo non poteva mancare l’apporto e il sostegno dell’A.S.D Forever Swim che, seppur una società sportiva di giovane costituzione, è sempre in prima linea a supporto delle iniziative solidali organizzate sul territorio campano. Una delegazione del Team Master, nella mattinata di domenica, ha preso parte alla manifestazione TMA tenutasi a Portici (NA). Partecipare a un’occasione così originale è stata utile per conoscere ed entrare in contatto con persone autistiche e le loro famiglie. Gli Yellows hanno contribuito all’evento presenziando in corsia, nuotando insieme ai ragazzi speciali che svolgono la Terapia Multisistemica.  I metri percorsi in vasca, davvero molti quelli macinati dalla Forever Swim per un totale di ben 22000 m, hanno rappresentato simbolicamente il tentativo di avvicinarsi alle problematiche delle famiglie dei bambini con disturbo dello spettro autistico.

Un modo per condividere con loro una piccola parte del percorso della loro vita, un modo per “ab-bracciare” la loro battaglia quotidiana per il riconoscimento dei diritti dei loro bambini, spesso negati. Un segno di vicinanza e di condivisione attraverso lo sport che riesce ad abbattere le barriere e a rendere tutti uguali.




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