di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8,12-20)
In quel tempo, Gesù parlò [ai farisei] e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me».
Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».
Gesù pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.
Il commento
“Io sono [egó eimi] la luce del mondo” (8,12). Nel quarto Vangelo troviamo frequentemente l’espressione egó eimi per sottolineare l’identità di Gesù, ogni volta con una diversa sfumatura: “Io sono il pane della vita” (6,35); “Io sono la porta” (10,9), “Io sono il buon pastore” (10,11), “Io sono la resurrezione e la vita” (11,25), “Io sono la via, la verità e la vita” (14,6), “Io sono la vite” (15,5). Sette volte! È Gesù stesso che si presenta con un’espressione usata nell’AT per svelare il volto di Dio. Nel brano odierno, si presenta come “luce” nel contesto di una festa, quelle delle Capanne, famosa per le sue luminarie. Non solo la sua parola ma tutta la sua vita è luce che risplende e rischiara il cammino dell’umanità. Non è solo una luce ma la luce, non permette solo di comprendere qualche aspetto della condizione umana ma svela in modo compiuto la nostra identità. Scriveva Giovanni Paolo II: “L’uomo che vuol comprendere se stesso fino in fondo – non soltanto secondo immediati, parziali, spesso superficiali, e perfino apparenti criteri e misure del proprio essere – deve, con la sua inquietudine e incertezza ed anche con la sua debolezza e peccaminosità, con la sua vita e morte, avvicinarsi a Cristo” (Redemptor hominis, 10). Se Cristo è la luce, senza di Lui camminiamo nelle tenebre, la verità essenziale rimane nascosta, non possiamo dare un nome alle cose. La Parola di Gesù ai aiuta a mettere in ordine i pensieri, impedisce di restare in balia di sentimenti ed emozioni, toglie le paure che amplificano le ombre. Se vuoi lottare contro le tenebre, accendi la luce, lasciati guidare da quella luce che niente e nessuno potrà mai spegnere. Oggi chiediamo la grazia di essere mendicanti di luce. Signore Gesù, il mondo non ti conosce e molti ancora oggi rifiutano ostinatamente di accogliere la tua Parola. Ma noi sappiamo che Tu solo sei l’amico della gioia, il maestro dell’amore, il profeta della pace. Tu solo può riempire di vita i nostri giorni e di luce le nostre notti. Donaci di accogliere e riflettere la luce che viene da Te.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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