11 Marzo 2016

11 Marzo 2016

Viene di nascosto

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 7,1-2.10.25-30)
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Il commento

La lectio liturgica di Giovanni propone quelle pagine che descrivono il rapporto sempre più conflittuale tra Gesù e i giudei. La progressiva rivelazione della sua identità si scontra con una crescente e ostinata chiusura. Fino alla rottura che troverà il suo sigillo nella croce. Nella vicenda di Gesù rileggiamo la storia di oggi. Non ci facciamo illusioni. Chi cerca a tutti i costo di “sposare” il mondo, si troverà presto vedovo. Pur sapendo che “i giudei cercavano di ucciderlo”, Gesù si reca a Gerusalemme per la festa delle Capanne, l’evangelista sottolinea che lo fa “di nascosto” (7,10). L’espressione non va intesa in senso letterale perché Gesù va nel Tempio, nel luogo più pubblico della Città Santa, e predica davanti a tutti. Non vuole passare inosservato, anzi la sua presenza accende un dibattito tra gli abitanti di Gerusalemme sulla sua identità. Gesù va di nascosto ma non vuole restare nascosto. Egli non va quando glielo chiedono i parenti con motivazioni più che discutibili: “Parti di qui e va’ nella Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi” (7,3). No, Gesù non insegue il successo, non vuole manifestare la potenza attraverso le opere. L’annuncio passa attraverso la parola: “Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e si mise a insegnare” (7,14). L’unico suo potere è quello dell’amore. Non è facile riconoscere il volto di Dio in un uomo che agisce in questo modo. Egli nasconde la verità ai sapienti e la rivela agli umili (Mt 11,25). Gli abitanti di Gerusalemme discutono animatamente, cercano di capire chi è Gesù (7, 25-30). Ma il mistero resta velato ai loro occhi perché tentano di comprendere Dio attraverso il già detto e il già scritto. Gesù rivela un volto inedito di Dio. È così anche oggi: Dio si nasconde nella bianca Ostia e solo i “piccoli” sanno riconoscere la sua Presenza. Chiediamo la grazia di accostarci con umiltà all’Eucaristia, segno visibile di un Dio che per Amore accompagna di nascosto il cammino dell’umanità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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