DDL Cirinnà

DDL Cirinnà: c’è una grave violazione procedurale

Senato

Francesco Gasparetti - CC BY 2.0

Primo atto di un Parlamento che ignora 2 milioni di elettori: il Senato ha avviato le votazioni sul ddl Cirinnà, bocciando le eccezioni di costituzionalità e respingendo la sospensiva con proposta di rinvio in commissione del provvedimento.

L’aula del Senato ha respinto con un’unica votazione per alzata di mano le questioni pregiudiziali presentate al ddl sulle unioni civili e respinto anche il principio del rinvio in Commissione. “Dopo il voto che ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità al ddl Cirinnà, sappiamo con certezza che il disegno di legge sulle unioni civili avrà anche un gravissimo aspetto procedurale. Si tratta forse del primo ddl della storia repubblicana a essere votato dall’aula senza essere mai stato esaminato da una Commissione parlamentare. La Costituzione stabilisce infatti, all’articolo 72, che i disegni di legge sono esaminati prima in Commissione e poi in Aula”, dichiara il presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, Massimo Gandolfini. “A questa grave violazione procedurale si aggiunge il rifiuto del Pd riguardo alla proposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano di stralciare la stepchild adoption per poter ridiscutere il testo – aggiunge Gandolfini -. I parlamentari del Nuovo Centro Destra devono prendere atto di questo atteggiamento di totale chiusura e riflettere seriamente sul loro sostegno all’esecutivo. A chiederlo è lo stesso popolo della famiglie che sabato ha affollato Circo Massimo”.




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