28 Dicembre 2015

Due storie: tu da che parte stai?

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (2, 13-18)
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».

 

Il commento

Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo” (2,13). Fin dall’inizio Gesù trova chi lo combatte, chi tenta di distruggerlo e con lui di frenare il disegno salvifico. La nascita del Redentore mette in luce che nel mondo vi sono due storie, quella di Dio e quella degli uomini. La storia di Dio passa per l’umiltà di Betlemme: è una storia che passa inosservata, nessuno se ne accorge: la televisione, se fosse esistita, non avrebbe dedicato nessuna attenzione a questo evento. La storia degli uomini è invece segnata dalla violenza e dall’odio, dal tentativo di dominio dell’uomo sull’uomo. È una storia che si ripete con detestabile tragicità in ogni epoca secondo un copione scritto dal “principe delle tenebre”, cambiano solo i personaggi: ieri era Erode, oggi…. Pochi si accorgono della storia di Dio pazientemente costruisce, grazie alla disponibilità di uomini e donne, come Maria e Giuseppe. Eppure questa storia della salvezza è infinitamente più importante della cronaca. “Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù” (2,16). La lotta contro Cristo produce sempre vittime innocenti dell’ingiustizia, dell’odio, dell’indifferenza. Questa lotta continua ancora oggi. È inutile farsi illusioni: il mondo ha paura di Cristo e della sua Parola, perciò cerca di emarginarla; e quando non ci riesce la combatte. Ha paura del Vangelo perché è una Parola scomoda, che chiede di rispondere all’odio con amore, al quieto vivere con l’attiva partecipazione, alla chiusura egoistica con la solidarietà. Se scegliamo di essere cristiani non possiamo dimenticare questa lotta. La violenza degli uomini può “frenare” la storia della salvezza, ma non riesce neppure a scalfire Cristo. Apri i nostri occhi, Signore Gesù, e fa’ che la testimonianza di tanti cristiani vinca la nostra tiepidezza e dia anche a noi il coraggio di scelte più audaci per far risplendere la luce del Vangelo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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