Aborto
Obama si oppone ai tagli dei finanziamenti statali alla Planned Parenthood, “la multinazionale dell’aborto”
Stati Uniti: il Senato ha approvato un disegno di legge che taglia i finanziamenti statali alla Planned Parenthood, il più grande ente abortista esistente al mondo. Obama si dice pronto ad apporre il veto presidenziale qualora la legge fosse approvata dal Parlamento. L’ultima parola ora spetta alla Camera dei Deputati.
52 voti contro 47, questa la maggioranza ottenuta in Senato da quanti richiedono l’approvazione sul disegno di legge che taglia i finanziamenti statali alla Planned Parenthood Federation. È recente la notizia che ‘la multinazionale dell’aborto’ si è macchiata del disgustoso scandalo della vendita di organi dei bambini abortiti volontariamente. Si è saputo che i feti di gravidanza avanzata venivano estratti vivi e poi soppressi per preservare meglio i loro piccoli organi.
Il disegno di legge potrebbe bloccare per un anno l’89 per cento dei finanziamenti federali alla Planned Parenthood.
L’istanza ora passa alla Camera dei Deputati, ma Obama ha già dichiarato che apporrebbe il veto presidenziale se il Parlamento approvasse questa legge. A fine mandato il Presidente non ha più remore e rivela la sua tenace opposizione ai temi di bioetica. Ormai tutti sanno che Planned Parenthood non è un consultorio familiare per la tutela della salute delle donne, ma che pratica soprattutto aborti, in maniera spregiudicata, spesso in violazione di norme igieniche e giuridiche allo scopo di massimizzare i profitti. Se passa in via definitiva il disegno di legge approvato dal Senato, i fondi che ora vanno alla Planned Parenthood sarebbero riassegnati ai centri di sostegno della maternità e della salute femminile che forniscono davvero una vasta gamma di servizi sanitari.
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