di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Luca (5, 17-26)
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
Il commento
Il tempo di Avvento disegna una storia che, attraverso sentieri tortuosi, cammina verso la pienezza. Ma tutto inizia nel cuore dell’uomo. “Ti sono perdonati i tuoi peccati” (5,20): questa parola, posta quasi all’inizio del ministero pubblico, svela il significato della missione di Gesù. Questo gesto è inatteso e incompreso dai presenti: quelli che portano il paralitico e l’ammalato sono delusi perché attendono la guarigione del corpo; i farisei presenti alla scena sono scandalizzati, gridano alla bestemmia perché nessun uomo può attribuirsi il potere di dare il perdono! Questa parola invece ci conduce all’essenziale perché annuncia la misericordia di Dio che offre ad ogni uomo la possibilità di spezzare le catene del male. La rivoluzione che lui porta non passa per avvenimenti clamorosi, registrati dalla storia, non si nutre di spettacolarità che seducono e attirano. Ma passa per quel santuario intimo, il più nascosto, che è il cuore dell’uomo. Passaggio obbligato per chi vuole costruire un mondo nuovo, per chi vuole porre le basi per un cambiamento reale e permanente, per chi desidera costruire una storia non solo a partire dall’uomo ma con l’uomo. “Oggi abbiamo visto cose prodigiose” (5,26): l’evangelista lascia alla folla il commento conclusivo. Sono queste le parole che anche noi dobbiamo ripetere. Il perdono di Dio è come uno squarcio di luce, una parola che penetra nelle pieghe di una storia segnata e dominata dal male ed accende la speranza. Il perdono è la vittoria della carità, il male è vinto non con la forza ma con la dolcezza. È questa la parola più bella del Vangelo, l’assoluta novità di Dio. Il perdono è seme di futuro, il passato è vinto, stravolto. Come se la creazione ricominciasse daccapo il suo cammino. Oggi chiediamo la grazia di ricorrere più spesso alla riconciliazione sacramentale per essere sempre nuovamente generati come figli.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
1 risposta su “Spezzare le catene”
Carissimo don Silvio,
tutto inizia nel cuore dell’uomo perchè è nel cuore dell’uomo che si nasconde il bene ma anche il male e attraverso le nostre scelte ci “giochiamo” la nostra vita. “Ti sono perdonati i tuoi peccati” (5,20)Gesù non solo perdona ma chiede il perdono del Padre per coloro che lo hanno messo a morte e quindi anche per noi tutti. Solo con il perdono dei peccati noi possiamo aprirci verso gli altri. Solo Gesù essendo il Figlio di Dio può perdonare i peccati e solo gli apostoli possono dietro suo mandato rimettere i peccati.Il perdono è una grazia, alla quale si deve pensare con umiltà e gratitudine profonda, è un mistero del cuore umano. Il perdono che ci insegna Gesù è diverso da quello che leggiamo nell’Antico Testamento dove i salmisti chiedono la vendetta o il castigo del Signore. Gesù ha amato anche i nemici. Dio si presenta nel mondo come il Padre di “Misericordia”.Il perdono di Dio è come uno squarcio di luce, una parola che penetra nelle pieghe di una storia segnata e dominata dal male, accende la speranza. Il perdono è la vittoria della carità, il male è vinto non con la forza ma con la dolcezza. Chiediamo la grazia alla Madonna Immacolata di ricorrere più spesso alla riconciliazione sacramentale per essere sempre nuovamente generati come figli.Maria è paradigma del comportamento dell’uomo verso Dio; ci invita agli atteggiamenti di figliolanza, di discepolato e di apertura allo Spirito. “Convertitevi!” con l’Immacolata Concezione, Dio pone in atto la sua volontà salvifica di ristabilire lo stato della giustizia primordiale. Preghiamo oggi nel giorno più bello dell’anno di incontrare la grazia e la salvezza, la gloria e la fede attraverso la figura della Madonna.