di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Luca ( 3, 1-6)
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».
Il commento
“Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea […] la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto” (3, 1-2). La cornice storica, ricostruita con esattezza, fa risaltare ancora di più il ruolo di Giovanni. Vi è in queste parole una sottile ironia: dopo aver richiamato tutte le cariche civili e religiose del tempo, Luca afferma: “la parola di Dio venne [egéneto] su Giovanni” (3,2). Il Signore non cammina per le vie ufficiali, la sua parola non trova accoglienza nei palazzi della politica e non entra neppure in quelli dove abitano gli arcigni custodi della religiosità. Dio affida la sua Parola ad un uomo che vive nel deserto (Lc 1,80). Proprio lui, che ha scelto il silenzio, diventerà eco dell’eterna Parola. Dio agisce sempre in modo paradossale. Non è Giovanni che prende l’iniziativa, è Dio che lo sceglie e gli pone sulle labbra le parole da dire. L’espressione usata da Luca richiama volutamente l’esperienza profetica di Geremia: “A lui fu rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia” (Ger 1,2). Ma fa anche pensare a quella Parola che all’inizio dei tempi illuminò ogni cosa: “Dio disse: Sia la luce! E la luce fu” (Gen 1,3). La Parola di Dio squarcia le tenebre, vince il caos iniziale e segna l’inizio della storia. La Parola sta sempre al principio, e non solo in senso cronologico. Tutto nasce, e sempre ri-nasce grazie alla Parola che Dio semina nel cuore dell’uomo. Questa Parola apre gli occhi, all’inizio sembra sconvolgere ogni cosa ma poco alla volta dà forma alla vita e orienta i nostri passi.Alla luce della Parola tutto si comprende in modo nuovo. Teresa di Lisieux scrive che nel Vangelo trova “tutto ciò che è necessario alla mia povera piccola anima. Vi scopro sempre luci nuove, significati nascosti e misteriosi…” (Ms A, 83v). Lasciamo a Dio l’iniziativa. Oggi chiediamo la grazia di stare in ascolto, come bambini che si lasciano nutrire, per accogliere con docilità la Parola che Dio dona, sempre e con abbondanza.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
1 risposta su “Lasciamo a Dio l’iniziativa”
Carissimo don Silvio,
un Governatore,un Imperatore sono figure importanti agli occhi degli uomini, non tutto però quello che piace e “luccica” nel mondo è gradito a Dio. Non credo vi sia solo una sottile ironia nel voler evidenziare che la scelta di Dio cade su Giovanni. Dio sceglie chi vuole e la storia sacra con i suoi eventi lo ha ampiamente dimostrato.Gli uomini non comprendono (non vogliono lasciare a Dio l’iniziativa) e continuano a seguire le “luci” accattivanti del mondo convinti e forti di quello che hanno; la religione è vissuta come un’illusione per i deboli.Cristo insegna che la vita umana ha senso in quanto è testimonianza della verità e dell’amore.Bella e toccante questa immagine della Luce di Dio che ci riproponete all’attenzione: “Dio disse: Sia la luce! E la luce fu” (Gen 1,3). La Parola di Dio squarcia le tenebre, vince il caos iniziale e segna l’inizio della storia. La Parola divide questo nostro mondo dal Regno di Dio,noi possiamo percepirla solo mettendoci in ascolto e lasciando come ha fatto Giovanni che trova spazio dentro di noi e dimori nei nostri cuori. Nasce così la grande storia d’amore tra Dio e l’uomo. Afferma Agostino:”L’anima per legge di gravità, dall’amore è attratta ovunque essa sia tratta”. Nella misura in cui l’amore cresce in te, cresce anche la tua bellezza, poichè l’amore è la bellezza dell’anima.Donaci O Signore la capacità di ascoltarti e di nutrirci perchè solo tu sei vita, verità e amore.