INTIMITÀ

Quando c’è vera intimità? Quando vi donate davvero l’uno all’altra!

coppia

“L’unione sessuale, vissuta in modo umano e santificata dal sacramento, è per gli sposi via di crescita nella vita della grazia. È il «mistero nuziale». Il valore dell’unione dei corpi è espresso nelle parole del consenso, dove i coniugi si sono accolti e si sono donati reciprocamente per condividere tutta la vita”. Sono parole contenute in Amoris Laetitia (n.74), dove Papa Francesco parla dell’unione tra l’uomo e la donna. Ecco il segreto di un’intimità bella: diventare dono l’uno per l’altra.

Spesso si accusa la Chiesa di mettere ostacoli per coloro che, nella vita, cercano il piacere, quasi che volesse interferire con la felicità e la libertà delle persone. “Giù le mani dalle nostre mutande”, urlano, contro la Chiesa, senza mezzi termini, durante le parate o scrivono sui social per affermare il cosiddetto “poliamore” o per normalizzare ogni comportamento sessuale. 

Eppure, compito di chi annuncia il Vangelo non è incatenare o opprimere, bensì proprio l’opposto: rendere più liberi. 

Una sessualità libera, ma libera veramente, è una sessualità vissuta con reale consapevolezza, è una sessualità che non nega gli istinti, ma li incanala nel modo più sano per il bene di tutta la persona. Gesù ci insegna che non possiamo realizzarci solo ed esclusivamente nella ricerca di un piacere che dura una manciata di secondi e che annulla la dimensione sacrale del nostro corpo, tempio dell’anima. Non siamo la somma dei nostri impulsi. Siamo molto di più e creati per molto di più.

Spesso la Chiesa viene accusata di voler reprimere la spontaneità. “La vita è una – si dice – è breve: bisogna godersela!”

Spiega, allora, il Papa nel suo documento dedicato all’amore sponsale e famigliare, Amoris Laetitia

“A coloro che temono che con l’educazione delle passioni e della sessualità si pregiudichi la spontaneità dell’amore sessuato, san Giovanni Paolo II rispondeva che l’essere umano è «chiamato alla piena e matura spontaneità dei rapporti», che «è il graduale frutto del discernimento degli impulsi del proprio cuore». È qualcosa che si conquista, dal momento che ogni essere umano «deve con perseveranza e coerenza imparare che cosa è il significato del corpo». La sessualità non è una risorsa per gratificare o intrattenere, dal momento che è un linguaggio interpersonale dove l’altro è preso sul serio, con il suo sacro e inviolabile valore. In tal modo «il cuore umano diviene partecipe, per così dire, di un’altra spontaneità». In questo contesto, l’erotismo appare come manifestazione specificamente umana della sessualità”. 

Francesco, che, come vediamo, si pone in continuità con Giovanni Paolo II, parla di una “spontaneità diversa”, resa possibile in chi ha compreso il valore sacro di sé e dell’altro. 

Cita, poi, ancora il suo predecessore parlando del «significato sponsale del corpo e l’autentica dignità del dono» e, sempre riferendosi al Papa polacco, dice che Giovanni Paolo II “nelle sue catechesi sulla teologia del corpo umano, ha insegnato che la corporeità sessuata «è non soltanto sorgente di fecondità e di procreazione», ma possiede «la capacità di esprimere l’amore: quell’amore appunto nel quale l’uomo-persona diventa dono».”

Per Papa Francesco, allora, “l’erotismo più sano, sebbene sia unito a una ricerca di piacere, presuppone lo stupore, e perciò può umanizzare gli impulsi”.

Leggi anche: Per guarire l’affettività non basta una “ricetta”. La testimonianza di Tommaso e Giulia – Punto Famiglia

La parola a una sessuologa

L’idea che la passione sia più vera e autentica se purificata e incanalata tenendo conto della dimensione personale della sessualità è confermato anche da “esperti” che di mestiere si occupano di consulenze alle coppie e che hanno, alle spalle, studi di sessuologia. 

È il caso, ad esempio, di Nicoletta Musso Oreglia. Avevamo già parlato di lei. ecco, questa consulente e sessuologa afferma che il vero piacere si trovi in una relazione vissuta a 360°: “Chi fa l’amore con te deve custodirti e per custodirti ti deve conoscere. L’intimità è la cassa armonica degli orgasmi. Più si cresce nell’intimità della coppia, più la sessualità cresce. Abbiamo l’idea che all’inizio è fuoco e fiamme, poi questo fuoco si affievolisce… E invece no, se la relazione cresce, dopo è fuoco e fiamme ancora di più”.

Il piacere vero, a suo dire, lo si prova quando si vive nella verità una relazione. Quando ci si dona l’un l’altra senza piani b. 

La vera passione è quella che coinvolge tutta la vita di due persone: “Andare a letto con un uomo, vivere una serata di sesso magari intensa, ma poi il giorno dopo al lavoro hai una bega al lavoro e non lo puoi chiamare perché lui non ti vuole bene, questa cosa fa male, perché tutti vogliamo condividere la vita”. “Fare l’amore – aggiunge – ha tanti significati. C’è l’aspetto ludico, ci piace, ma non solo raggiungere l’orgasmo, ci piace proprio stare insieme. È un aspetto che racconta la nostra storia, siamo noi che camminiamo, è la nostra relazione che cresce, e poi… ultimo, non ultimo, è così che nascono i bambini. Ogni volta che leviamo via uno di questi pezzi fatichiamo. Ciò che mi consente di lasciarmi andare, di vivere una bella sessualità, di raggiungere l’orgasmo, è sicuramente il fatto che lo vivo con tutta me stessa, col mio corpo, ma anche con l’organo sessuale più importante che abbiamo: il cervello”. E ancora: “Quando viviamo l’intimità siamo nudi, non solo fisicamente. Nudi in tutti i sensi. Abbiamo l’idea che all’inizio è fuoco e fiamme, poi questo fuoco si affievolisce… e invece no: dopo è fuoco e fiamme ancora di più. Non è tanto il famolo strano… Il piacere sessuale cresce col crescere dell’intimità della coppia”.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

ANNUNCIO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.