BRICIOLE DI VANGELO

24 Ottobre 2024

Gesù porta la divisione

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,49-53)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Il commento

Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione” (12,51). Dobbiamo leggere queste parole a partire dall’annuncio missionario: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra” (12,49). Gettare fuoco e portare divisione sono complementari. Il primo comporta inevitabilmente il secondo. Quanto più testimoniamo con coraggio e convinzione la nostra fede, tanto più dobbiamo mettere in conto opposizioni e divisioni. Non solo all’interno del contesto sociale ma, talvolta, anche di quello familiare, come sottolinea Gesù: “D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre” (12,52). Storia di ieri e di oggi. Non dovremmo essere stupiti. Nella solenne cornice del Tempio di Gerusalemme, il vecchio Simeone aveva presentato Gesù come “segno di contraddizione” (Lc 2,34). Le parole del Rabbì di Nazaret sono un’evidente provocazione per i credenti, soprattutto per quelli che fanno professione di buonismo e cercano sempre di andare d’accordo con tutti, anche a costo di rinunciare ad una parte della verità. È buona cosa sottolineare ciò che ci unisce, un buon punto di partenza per aprire il dialogo e costruire sentieri comuni. La pace e l’armonia sono virtù da coltivare con la più grande energia ma non possono essere cercate per se stesse e senza legame con la verità. Una convivenza che nasconde o minimizza le differenze è una maschera della pace, una semplice tregua che prepara nuovi e più aspri conflitti.

Non possiamo fuggire i conflitti, dobbiamo piuttosto imparare a gestirli con quella carità che non offende nessuno e non calpesta la verità. Ricordiamo che le divisioni di cui parla il Vangelo possono coinvolgere anche le persone più care. In questi casi dobbiamo custodire la verità senza per questo rinunciare agli affetti. Se il Vangelo è la pietra d’angolo della casa, il pilastro di una vita buona e santa, non può essere mai sacrificato per inseguire altri e nobili ideali. Oggi chiediamo la grazia della fedeltà.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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