22 Ottobre 2024

Per la Gpa esiste il dovere di curare, per l’aborto il dovere di applicare la legge: fate pace!

“Il dovere di curare deriva al medico dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice deontologico; è confermato dalla Giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto”: sono le parole del presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, il quale ribatte all’invito del ministro delle Pari opportunità e della famiglia, Eugenia Roccella che invoca il dovere del medico di segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura dopo l’approvazione della legge Varchi che definisce l’utero in affitto reato universale.

Anelli aggiunge: “Il nostro dovere è curare”. Che strano, ora i medici mettono da parte la legge e invocano il giuramento di Ippocrate con il relativo obbligo di curare le persone. I medici vorrebbero gentilmente spiegarmi questo cambiamento di rotta? Perché evidentemente ci sono due pesi e due misure a seconda delle situazioni specifiche. Perché non si applica lo stesso criterio anche nei casi di aborto? Nelle procedure in cui il medico volontariamente procura atti volti ad eliminare il bambino nel grembo materno, chi sta curando? E non mi rispondete ipocritamente che sta difendendo la madre per favore, perché sappiamo tutti le conseguenze che l’aborto ha sulla vita interiore e psicologica di una donna!

Dunque, per la Gpa esiste il dovere di curare, per l’aborto il dovere di applicare la legge. Siamo nell’ipocrisia più abietta. E se un medico, in piena coscienza si rifiuta di praticare l’aborto con l’obiezione di coscienza parte la persecuzione e la lagna su come in Italia non è più possibile abortire. «Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!» scrive Dante nel canto VI del Purgatorio. O per dirla con Totò “Gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è… tra colleghi”.



Il Caffè sospeso...
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Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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