BRICIOLE DI VANGELO

22 Ottobre 2024

Tra il Pastore e le pecore

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21, 15-17)
Quando si fu manifestato ai suoi discepoli ed ebbe mangiato con loro, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle».
Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle».

Il commento

 “Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro” (21,15). Oggi vogliamo celebrare la memoria di Giovanni Paolo II. La sua vita è stata lunga e operosa. Il segreto della sua eccezionale fecondità è racchiuso nella domanda che il Risorto consegna a Pietro, sulla riva del lago: “Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?” (21,15). È questo il punto di partenza, la sorgente di una vita che si traduce e si misura con il servizio: “Pasci i miei agnelli” (21,15). Gesù rivolge questa domanda a tutti i battezzati ma in modo speciale la consegna ai presbiteri ai quali affida il compito di nutrire la fede della comunità ecclesiale. È una domanda che ripropone l’essenziale e ricorda che la vita non si misura con le opere ma con l’amore. È bene però ricordare che tutto inizia dall’amore per Lui. È questo il punto di partenza e il cuore della vocazione. Il sacerdote si trova tra il Pastore e le pecore: dal Pastore riceve l’amore che riversa nei fratelli. Una continua osmosi, continuamente riceve e dona. A lui non rimane niente se non la gioia di aver di aver servito i fratelli. Ogni giorno si presenta dinanzi a Dio con le mani vuote, come un mendicante: tutto quello che riceve, lo dona ai fratelli. E con le mani vuote ritorna a chiedere.

Mi ami tu?”: Giovanni Paolo II ha fatto di questa domanda il cuore del suo instancabile ministero. Nella sua prima enciclica che, non a caso, fin dal titolo annuncia Cristo Redemptor hominis (1979), Papa Wojtyla confessa e racchiude la sua fede con queste parole: “L’unico orientamento dello spirito, l’unico indirizzo dell’intelletto, della volontà e del cuore è per noi questo: verso Cristo, Redentore dell’uomo; verso Cristo, Redentore del mondo. A Lui vogliamo guardare, perché solo in Lui, Figlio di Dio, c’è salvezza” (n. 7). Una convinzione che ha rischiarato tutta la sua vita e ha dato una particolare e incisiva impronta alla sua missione apostolica. All’intercessione di Giovanni Paolo II affidiamo i presbiteri perché sappiano custodire con amore geloso la speciale vocazione che hanno ricevuto.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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