BRICIOLE DI VANGELO

17 Ottobre 2024

La nostra parte

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,47-54)
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Il commento

A questa generazione sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo” (11,50). Gesù sottolinea la particolare responsabilità che pesa sulla sua generazione e lo ripete con convinzione: “Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione” (11,51). Ad una prima lettura queste parole appaiono come un’esagerazione: ciascuno è responsabile solo di quello che fa e non di quello che gli altri hanno fatto prima di lui. I padri non sono responsabili delle scelte dei figli e, allo stesso modo, i figli non possono portare il peso degli errori commessi dai padri. E tuttavia, le parole del Nazareno sono importanti perché vogliono rendere consapevoli i suoi interlocutori che nella sua Persona si riassume la storia d’Israele, chi non lo riconosce e lo rifiuta, non solo si chiude alla grazia ma impedisce alla luce di Dio di risplendere.

Questa responsabilità non riguarda soltanto la generazione di Gesù ma tutti noi. A partire da quella generazione, tutti i cristiani sono chiamati in causa. Tutti coloro che riconoscono Gesù come il Figlio di Dio, tutti quelli che possono ripetere con l’apostolo Pietro: “Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,68). L’evento della salvezza che si è realizzato in Cristo Gesù chiede a ciascuno di prendere posizione. Nessuno deve essere spettatore. Da noi, anche da noi, dipende che il Vangelo continui a risplendere. Lasciamoci giudicare da questa parola, verifichiamo con onestà le resistenze che rallentano o soffocano il nostro impegno missionario, cerchiamo di fare la nostra parte con maggiore responsabilità. “La rassegnazione non è una virtù cristiana. Come non è da cristiani alzare le spalle o piegare la testa davanti a un destino che ci sembra ineluttabile”, ha detto Papa Francesco (11 ottobre 2017). Non possiamo restare alla finestra, con le mani in mano. Sollecitati dalla Parola di Dio e dalla testimonianza di tanti santi, oggi chiediamo la grazia di essere più determinati e propositivi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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