La coppia: “partner” del progetto di Dio. Uno sguardo al pensiero di Ratzinger

Foto derivata da: Mark Bray, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

di Giuseppe Lubrino

Grazie al vincolo del matrimonio, ogni coppia si rende “partner” privilegiata di Dio nel continuare e custodire l’opera creatrice, promuovendo la vita. Guardando agli scritti di Ratzinger, risulta evidente che la realtà del matrimonio non si riduce ad un semplice contratto – come tristemente oggi in molti lo intendono – ma impegna e responsabilizza la coppia nondimeno che con il progetto salvifico di Dio.

Nell’attuale contesto socioculturale, parlare di Matrimonio e di Famiglia sembra essere diventato qualcosa di retrogrado. Ciò nonostante, da un’attenta analisi, risulta chiaro che molti dei disagi che caratterizzano il vissuto dei giovani e numerosi problemi quali ansia, depressione, malcontento – che attanagliano anche la vita degli adulti – dipendono in gran parte dall’indebolimento che tali istituzioni hanno subito nel corso del tempo. 

La famiglia – secondo la visione cristiana – è da sempre considerata la cellula fondamentale e vitale della società civile. Sulla base di queste considerazioni, si ritiene possa risultare utile riflettere su queste tematiche allo scopo di abitare il tempo presente con maggiore consapevolezza, responsabilità e senso critico del reale. 

Joseph Ratzinger, poi Papa Benedetto XVI, nel corso della sua proficua attività accademica e pastorale, ha fatto del tema della famiglia uno dei punti cardini del suo Magistero e del suo insegnamento teologico che, allo stato attuale, costituisce per la Chiesa e per la società un patrimonio culturale per l’educazione alla fede dal valore incomparabile. 

In tale contesto, si prenderanno in considerazione alcuni suoi interventi in merito alla famiglia al fine di trarne degli spunti di riflessione che possono contribuire ad accrescere e edificare la fede. 

La verità antropologica, salvifica e giuridica del matrimonio viene attestata abbondantemente nella Sacra Scrittura, che tra costituisce la prima e più importante fonte dove si è sviluppato il pensiero ratzingeriano. 

Egli, a tal riguardo ricava il fondamento biblico del Matrimonio nei suoi caratteri di unicità (monogamia) e indissolubilità dalle seguenti riflessioni: 

“La risposta di Gesù a quei farisei che gli chiedevano il suo parere circa la liceità del ripudio è ben nota: ‘Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello, dunque, che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi’ (Mt 19, 4-6). Le citazioni della Genesi (Gn 1, 27; 2, 24) ripropongono la verità matrimoniale del ‘principio’, quella verità la cui pienezza si trova in rapporto all’unione di Cristo con la Chiesa (cfr. Ef 5, 30-31)”. (Cf. P.J. Lasanta, Dizionario antologico dottrinale di Benedetto XVI, Vol.II, (M-V), Fede & Cultura (1° agosto 2016), pp. 770-771). 

Leggi anche: Perché è difficile l’unità nella Chiesa e in famiglia? La risposta di papa Francesco (puntofamiglia.net)

Per Benedetto XVI, la realtà del Matrimonio tra uomo e donna è strettamente connessa all’opera divina della Creazione e della Redazione. La coppia umana che sigilla il proprio legame amoroso e affettivo nel sacramento del matrimonio rientra nell’originario progetto del Creatore e si configura più intimamente nel mistero del rapporto di Cristo con la Chiesa. 

Grazie al vincolo del matrimonio, ogni coppia si rende “partner” privilegiata di Dio nel continuare e custodire l’opera creatrice promuovendo la vita. Risulta evidente che la realtà del matrimonio non si riduce ad un semplice contratto-come tristemente oggi in molti lo intendono – ma impegna e responsabilizza la coppia nondimeno che con il progetto salvifico di Dio. 

Certo, con l’affermarsi del processo tecnologico, con l’ampliarsi della società dal punto di vista etnico e culturale, la convivenza sociale è diventata più complessa, ma non impossibile. Parimenti, le relazioni umane sono caratterizzate dalla dinamica del conflitto, ma il matrimonio cristiano insegna la virtù per sua essenza e ciò che si può trovare la strada “giusta” per rinsaldare e irrobustire il legame. Come è possibile ciò? Occorre innanzitutto che le parti coinvolte – il marito e la moglie – abbiano una predisposizione al dialogo, la volontà di porsi in discussione e la capacità di ascoltare l’altro. In tal senso diventa necessario accrescere e sviluppare l’empatia. Ciò richiede di curare maggiormente la propria intelligenza emotiva

Il noto psicologo Erich Fromm afferma che l’amore è un’arte e come tale essa si apprende, si impara, così come nella musica, nella pittura, nonostante la nostra società abbiamo fatto dell’amore e dei sentimenti in generale quasi un affare dai caratteri commerciali.  

La verità della fede ci insegna, invece, che è possibile così come si apprende il mestiere della vita anche di imparare ad amare. Se questo è vero, la Bibbia in tale prospettiva si pone nei confronti dei credenti ma anche dei non credenti quale strumento di supporto efficace per perseguire tale scopo. Benedetto XVI ne parla in questi termini: 

“Nel più intimo del cuore ogni ragazzo e ogni ragazza, che si affaccia alla vita, coltiva il sogno di un amore che dia senso pieno al proprio avvenire. Per molti questo trova compimento nella scelta del matrimonio e nella formazione di una famiglia dove l’amore tra un uomo e una donna sia vissuto come dono reciproco e fedele, come dono definitivo, suggellato dal “sì” pronunciato davanti a Dio nel giorno del matrimonio, un “sì” per tutta l’esistenza”. (Cf. P.J. Lasanta, Dizionario antologico dottrinale di Benedetto XVI, Vol.II, (M-V), Fede & Cultura (1° agosto 2016), p.896). 
La realtà del matrimonio è di cruciale importanza nel pensiero di Ratzinger: non a caso, infatti, egli ha lasciato alla Chiesa la sua prima enciclica dal titolo emblematico: “Desu Caritas est”, Dio è amore. In tale prezioso documento il Papa propone una diagnosi accurata circa le “patologie esistenziali” che caratterizzano il nostro tempo e indica proprio nell’amore coniugale – vissuto all’insegna della grazia divina – una “terapia” efficace per guarire dalla crisi odierna.




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