BRICIOLE DI VANGELO

30 Settembre 2024

La carità eucaristica

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,46-50)
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

Il commento

Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino” (9,47). I discepoli discutono tra di loro su chi può aspirare ad avere il primo posto. Inutile dire che non ne parlano con il Maestro. È Gesù che interviene con pazienza e saggezza e consegna loro una parola che intende liberarli da ogni malsana forma di protagonismo. L’insegnamento è accompagnato da un gesto eloquente, pone accanto a sé un bambino e dice: “Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me” (9,48). Queste poche parole contengono un’autentica rivoluzione. Da una parte Gesù chiede di accogliere i piccoli, quelli che non contano nulla e non hanno alcuna considerazione sociale; e dall’altra ricorda loro che ogni gesto di carità fatto ai piccoli è rivolto a Lui. In questo modo capovolge radicalmente la prospettiva del mondo, insegna che sono i piccoli ad avere il primo posto e Dio si nasconde in ciascuno di loro. È questo l’annuncio che la Chiesa deve far risuonare lungo i secoli, in opere e parole.

Accoglie me”: stando a queste parole, la motivazione sociale passa in secondo piano rispetto a quella teologica. La vita di Madre Teresa di Calcutta (1910-1997) è stata segnata dalla carità più eroica, ha scelto infatti di servire “i più poveri dei poveri”. Nel solco della sua luminosa testimonianza, tante altre persone (religiosi e laici) hanno imparato a percorrere i sentieri della carità più scomoda e coraggiosa. Non si tratta di un volontariato sociale ma di un’autentica esperienza di fede. La spiritualità di Madre Teresa ha una chiara impronta eucaristica. Ella infatti dà alle suore questo insegnamento: “Il Cristo che si offre a noi sotto le apparenze del pane e il Cristo che si nasconde sotto l’aspetto sofferente del povero è lo stesso Gesù”. E così invita a passare con estrema naturalezza dalla mensa eucaristica alla casa dei poveri: “Avete visto, durante la Messa, con quanta attenzione e delicatezza il sacerdote toccava il Corpo di Cristo divenuto pane di vita? Fate altrettanto con i poveri”. Chiediamo la grazia di rivestirci di questa carità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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