BRICIOLE DI VANGELO

21 Settembre 2024

Si torna sui banchi di scuola

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,9-13)
In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Il commento

 “Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?” (9,12). I farisei salgono in cattedra e criticano il comportamento di Gesù, ai loro occhi condividendo il pasto con persone che vivono in modo contrario alla Legge, il Nazareno sembra approvare le loro scelte. Così facendo, anche lui si pone al di fuori della legge. Il loro intervento si presenta come una domanda, in realtà non attendono alcuna risposta, i farisei ritengono di essere gli interpreti più autorevoli della Tradizione e hanno già scritto la sentenza di condanna. Gesù invece risponde e lo fa nella maniera più solenne, richiamando un’antica parola del profeta Osea: “Misericordia io voglio e non sacrifici” (9,13; Os 6,6). La citazione è preceduta da un invito: “Andate a imparare che cosa vuol dire…”: i farisei pensano di sapere tutto e di insegnare agli altri, Gesù invece chiede loro di tornare sui banchi di scuola, come studenti, per imparare l’abc della fede. Le parole e i gesti del Nazareno svelano il volto di un Dio che vuole raggiungere e sanare tutti gli uomini. Nessuno deve disperare. Nessuno è condannato. Gesù annuncia che l’amore di Dio ha la forza di cambiare il cuore dell’uomo.

Questa parola rappresenta per tutti una salutare provocazione ma, in modo particolare, chiama in causa coloro che esercitano la responsabilità nella comunità ecclesiale. Non parlo solo dei sacerdoti ma anche dei catechisti. Gesù chiede di non abbandonare nessuno e di offrire a tutti il pane della parola di Dio. Occorre accostarsi con amore ai fratelli e aiutare ciascuno a liberarsi dalle catene che gli impediscono di camminare speditamente nelle vie di Dio. Non dimentichiamo che il peccato indebolisce la nostra fragile umanità e spesso lascia ferite che non si possono rimarginare subito. Occorre accompagnare con grande pazienza. Santa Teresa di Gesù Bambino confessa che il suo unico tesoro è “la cieca speranza che nella sua misericordia” (LT 197). Affidandoci alla sua intercessione, chiediamo di avere ed esercitare la stessa fiducia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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