19 Settembre 2024

Vincere il blackout coniugale

Cerco ogni giorno di guardare la realtà e leggere la cronaca per offrire qualche spunto di riflessione costruttivo innanzitutto per la mia crescita personale. Oggi però voglio soffermarmi sulla cronaca spirituale che accompagna la vita della Chiesa. Karl Barth, grande teologo protestante e buon predicatore, disse che per fare una buona predica occorre avere in una mano il Vangelo e nell’altra il giornale. Potremmo dire al contrario che per scrivere un buon articolo vale la stessa regola. Le vicende umane dovrebbero essere illuminate dalla luce del Vangelo.

Il brano che l’evangelista Luca presenta oggi, credo che abbia molto da dire alla nostra vita specie a quella coniugale. L’ordine delle parole che egli utilizza per raccontare la scena nei dettagli non è un caso. Luca non dice: “Ed ecco una peccatrice, una donna di quella città”, ma “Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città”. In algebra, cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia, non così in grammatica. La persona che si presenta davanti al Maestro è innanzitutto una donna, perché il peccato, ogni tipo di peccato non cancella la dignità della persona, il suo essere immagine e somiglianza di Dio. Come donna si presenta al Signore nella situazione concreta della vita che, per alterne vicende e scelte fatte o subite, l’ha resa peccatrice.

Presentandosi davanti a Gesù, ella manifesta profondamente la coscienza di essere nel peccato. Va da Lui, cerca il suo sguardo, desidera la sua parola perché sente il bisogno di recuperare la sua identità di donna, profondamente deturpata dal peccato. I gesti che ella compie sono squisitamente femminili: il coraggio che la porta a sfidare i giudizi altrui, la delicatezza con cui bagna, asciuga e cosparge di profumo i piedi del Maestro. Luca dipinge i momenti come se fossero i passi di una danza, la danza di un amore totalmente oblativo della sposa per il proprio sposo. Non avanza con superbia, non ha paura di piangere, porta con sé dell’olio profumato e non ha paura di sprecarlo. L’amore vero eccede nel dono di se stesso.

Amare è donarsi in totalità ed è questo il linguaggio che gli sposi sono chiamati a vivere e testimoniare, a rinnovare la tenerezza e la dolcezza in gesti che devono non solo conservare la bellezza del primo giorno, ma aumentarla. È importante che, pur con il passare degli anni e il crescere degli impegni familiari e delle responsabilità, la relazione di coppia si nutra continuamente di attenzione e di delicatezza, di gesti di affetto che non solo rasserenano il cuore e fanno sentire amati, ma rendono il clima della famiglia più profondo, i rapporti più distesi, il sapore delle relazioni più genuino.

Belle parole, poco concrete”. Mi sembra di sentire mentre scrivo le mie amiche borbottare davanti alla mia sedia. E forse un po’ hanno ragione sapete perché? Negli anni ho compreso che gli sposi fanno molta fatica ad accogliere e vivere la differenza maschile e femminile. Nel brano del Vangelo c’è un altro protagonista: Simone che incarna bene l’essere maschile. Egli non riesce a comprendere il motivo per cui Gesù lascia che quella donna si comporti in quel modo. Per lui si tratta di moine di una peccatrice pubblica, da rimandare via, magari in malo modo, rinfacciando le sue colpe. L’occhio di questo fariseo è malato di miopia, non riesce a vedere, con lucidità, secondo Dio le varie situazioni che gli si presentano. Vede e si sente in diritto di giudicare. Entrambi hanno bisogno di essere guariti da Gesù pur mantenendo la chiara differenza.

C’è un’enorme diversità nel modo di vivere i gesti dell’amore: lo sguardo, l’attrazione, il modo di dialogare, di vivere la sessualità che generano delle attese nei confronti dell’altro mai realizzate. Il pensiero che si insinua ora nell’uomo ora nella donna è semplificato in “non mi ama più come una volta”. La donna perché si sente privata di quei gesti di delicatezza, attenzione, un complimento improvviso, un fiore inatteso che fanno tanto bene alla sua femminilità e l’uomo perché non si sente più un riferimento forte, desiderato sessualmente, considerato nei gesti che si sforza di compiere anche se non sono emotivamente immediati. E questo genera spesso un blackout coniugale.

È importante invece comprendere quali sono le differenze e saperle accogliere e intrecciare con il passare degli anni. Quando per esempio la menopausa incombe sul corpo di una donna mentre l’uomo ha invece il testosterone sempre alto perché nei maschi cala, dopo i 30 anni, solo l’1% all’anno! Capite come siamo biologicamente e fisiologicamente diversi? Accettarlo e nello stesso tempo far vincere l’amore come nel caso di Simone e della donna peccatrice è una sfida che riaccende la speranza, se lasciamo a Gesù il centro della scena il cammino diventa certamente più semplice.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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