10 Settembre 2024

Sinner, qualcosa di bello in cui sperare

Abbi sempre qualcosa di bello sott’occhio, anche se è soltanto una margherita in un bicchiere della marmellata”. (H.J. Brown, Jr.) Avere una prospettiva anche se piccola di bellezza, di gioia, aiuta a vivere la quotidianità sotto una luce diversa. Basta poco per accendere quella scintilla di bene che è dentro di noi.

A volte pensiamo che non ne vale più la pena: continuare questo lavoro massacrante, e poi le relazioni da cucire e ricucire, i figli da seguire, la missione da portare avanti… ognuno aggiunga il suo giogo. Poi alzi gli occhi, vedi qualcosa di bello: un fiore, un sorriso, l’espressione buffa di tuo nipote, la carezza di un amico inaspettata e ricominci con il cuore più leggero. Perché la bellezza fa questo: rende la fatica più leggera, ha la capacità di assorbire la pesantezza. Ci spinge un po’ più su, ci proietta in un oltre dove già ora si trova il senso della vita.

Questo pensiero mi accompagnava mentre al tramonto passeggiavo nel mio giardino recitando il rosario in un silenzio quasi irreale dopo settimane di caos intorno alla mia casa. Ogni giorno sta diventando difficile scegliere la notizia su cui riflettere in questo spazio. La cronaca riporta più pagine buie di quelle luminose. Siamo assediati dal male. Bombardati da liti, uccisioni, tradimenti.

Eppure, il compito di noi cristiani, il mestiere che più di tutti dovrebbe starci a cuore è quello di riportare la speranza, di raccontare la bellezza della fatica e di quei piccoli gesti che dicono e annunciano che l’uomo è stato creato per l’infinito e non per il male.

E così un giovane e bravo tennista, Jannik Sinner dopo aver conquistato il trofeo dello Us Open dalle mani di Agassi, prima rivolge parole di incoraggiamento al suo avversario: “Stai facendo un grande lavoro col tuo team, sono sicuro avrai tante altre occasioni” e poi dedica la vittoria alla zia malata che ama tanto: “Oltre al campo c’è soprattutto la vita e voglio dedicare questo titolo a mia zia perché sta male e non so per quanto tempo l’avrò ancora nella mia vita. È bello poter condividere questo momento con lei. Se c’è un augurio che posso fare a tutti è la salute”.

Parole cariche di affetto. Parole che smontano la narrazione sull’egoismo delle nuove generazioni. Parole che mettono in luce un’anima buona, bella che gioisce per le sue vittorie a patto di condividerle. Ecco, la mia margherita in un bicchiere della marmellata oggi è lui, Sinner.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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