STORIE DELLA BIBBIA

Zaccaria ed Elisabetta: cosa possiamo imparare, noi, oggi?

Ci lasciamo alle spalle il vecchio testamento per raccontare poco alla volta episodi del nuovo. Abbiamo visto come ogni storia può essere per ciascuno di noi punto di riferimento nei momenti difficili che la vita ci riserva. Si tratta di un vero e proprio testamento spirituale…

La storia della salvezza ci conduce poco alla volta alla consapevolezza che Dio è sempre al nostro fianco, ma soprattutto che a Dio nulla è impossibile. Semplicemente a volte siamo poco pazienti o crediamo di sapere esattamente cosa deve accadere nella nostra vita per raggiungere un concetto di “felicità” che abbiamo idealizzato. Invece, poi, ci capita di non avere il controllo su quello che accade, la vita prende una piega diversa e umanamente cadiamo nello sconforto.

Il 24 giugno del 2018, durante un angelus, papa Francesco ci poneva questa domanda: “Ho senso dello stupore, quando vedo le opere del Signore, quando sento parlare dell’evangelizzazione o della vita di un santo, quando vedo tanta gente buona: sento la grazia, dentro, o niente si muove nel mio cuore? So sentire le consolazioni dello Spirito o sono chiuso? Domandiamoci, ognuno di noi, in un esame di coscienza: Come è la mia fede? È gioiosa? È aperta alle sorprese di Dio? Perché Dio è il Dio delle sorprese.”

Ebbene sì, Dio è il Dio delle sorprese e sarebbe bellissimo affidarci completamente a lui e lasciarci sorprendere. Dio apre degli scenari sulla nostra vita che neanche con la fantasia più arguta potremmo immaginare.

Il papa diceva quelle parole citate all’inizio a proposito della festa della natività di San Giovanni Battista. Conoscendo un minimo la storia dei suoi genitori, Zaccaria ed Elisabetta, (che ci riporta a quella di Abramo e Sara), ricorderemo che sperimentano come davvero nulla sia impossibile a Dio. Luca, nel suo Vangelo, ce ne parla come una coppia giusta e virtuosa, purtroppo senza figli.

Essere senza figli era un destino difficile a quei tempi. I figli non dovevano solo provvedere ai genitori in età avanzata, ma anche conservare la memoria dopo la loro morte. Senza figli non c’era futuro. “Questi anziani genitori avevano sognato e anche preparato quel giorno, ma ormai non l’aspettavano più: si sentivano esclusi, umiliati, delusi: non avevano figli.” (Lc 1,13).

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Invece accade l’inaspettato: l’angelo Gabriele appare a Zaccaria annunciandogli che lui e la moglie Elisabetta avranno un figlio, al quale dovranno dare nome Giovanni.

Possiamo ben immaginare lo stupore, l’incredulità di Zaccaria. Nonostante sia un uomo pio, chiede al messo di Dio una prova, così lui lo rende muto fino all’ottavo giorno dopo la nascita del figlio, quando il bambino dovrà essere circonciso: la sua lingua si scioglie per confermare che questi si chiamerà Giovanni.

Il mutismo di Zaccaria non è una punizione per aver dubitato delle parole dell’Angelo, è piuttosto un segno, un insegnamento sulla potenza divina. Zaccaria nel suo silenzio ha potuto comprendere quanto fosse grande la potenza di Dio e l’Amore che Dio nutre per ognuno di noi. Solo se ci facciamo piccoli ci rendiamo conto di quanto è grande l’Amore di Dio. Questo silenzio fu certo assenza di parole sue, ma fu anche forte presenza e attento ascolto della Parola di Dio.

Il ruolo di Elisabetta, dunque, contro ogni previsione, è quello di essere la madre di colui che sarà destinato a preparare la via a Gesù: Giovanni il Battista.

Elisabetta sente dentro di sé questa grazia come sente la vita crescerle nel grembo, quella vita che le sussulta dentro alla visita inaspettata della cugina Maria. Possiamo rivederci in Zaccaria ed Elisabetta, nella loro delusione di fronte al progetto che avevano per la loro vita, nell’incredulità quando ormai avevano perso ogni speranza.

Sono così umani nelle loro reazioni. Anche qui un angelo (e non uno qualsiasi), viene a fare un annuncio che stravolgerà le loro vite. La loro storia è questa, ognuno di noi conosce la propria. Cosa non è andato come avevamo immaginato? Dio si manifesterà e proprio in quella storia che fatichiamo a capire, compirà un’opera meravigliosa se solo sapremo (af)fidarci.

E anche il mutismo di Zaccaria ci ricorda come a volte sia importante fare silenzio, dentro di noi, intorno a noi. Mettere a tacere quella voce che ci dice che magari è tutto sbagliato, che quella croce proprio non me la meritavo.

Mettiamoci in ascolto di Dio, della sua parola, cercando di capire come vedere la storia sotto una luce diversa. Alla luce della storia della nascita di Giovanni Battista, un messaggio molto importante quello che possiamo trasmettere ai nostri figli, è proprio “nulla è impossibile a Dio”, Dio è il Dio delle sorprese. Il papa ha utilizzato la parola “stupore” che è una reazione tipica dei bambini. Impariamo da loro a stupirci ma soprattutto lasciamoci stupire da Dio!




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Angela De Tullio

Angela De Tullio, nata a Bari il 25 aprile 1985, è sposata e madre di tre ragazzi. Da vent’anni è impiegata nella grande distribuzione. A 36 anni nel tentativo di non soccombere alla vita in casa con quattro uomini che ama alla follia, ha deciso di dare concretezza alla sua grande passione: la scrittura. Ha pubblicato due libri: “Nuvola, perdersi per poi ritrovarsi” edito da Florestano Edizioni e “Vite al di là” edito da Nep Edizioni. Tramite delle storie accarezza tematiche che le stanno a cuore. È inoltre un’artigiana del macramè, l’arte di annodare. Insieme alla scrittura, sono passioni che diventano un balsamo nella frenesia delle giornate.

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