Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 23,23-26)
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».

Il commento

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti” (23,23). Continua la dura invettiva di Gesù nei confronti di coloro che ritenevano di essere le guide religiose del popolo. La denuncia è piuttosto precisa: “pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà” (23,23). Il Nazareno non nega il valore della decima ma ricorda che l’osservanza scrupolosa dei precetti cultuali nasce dall’amore per Dio e accresce l’amore per Lui. Praticare la giustizia, la misericordia e la fedeltà significa vivere ad immagine di Dio: “Pietoso e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso” (Sal 116/115, 5), dice il salmista. È Lui il “Dio fedele”, come leggiamo nel Deuteronomio (Dt 7,9). Come sempre, Gesù rimanda all’origine, invita a misurare la vita con la Parola di Dio. Se partiamo da Lui e rimaniamo in Lui, impariamo ad agire come Lui: “Egli è la Roccia: perfette le sue opere, giustizia tutte le sue vie; è un Dio fedele e senza malizia, egli è giusto e retto” (Dt 32,4). Questa Parola interpella anche noi, ricorda che la fede non è l’abito della festa ma la veste dei giorni feriali. Troppo facile parlare di Dio, la vera sfida è fare della nostra vita un raggio della luce di Dio e un frammento della sua carità. Questa responsabilità chiama in causa tutti ma riguarda in modo particolare coloro che hanno il compito di guidare il popolo di Dio. Le buone intenzioni non mancano ma non sono sufficienti. È una grazia che dobbiamo chiedere in preghiera.

Signore Gesù, Tu vesti ogni giorno con il tuo amore, insegnaci a cercarti e a trovarti in ogni avvenimento. Fa’ che non ci stanchiamo lungo il cammino e non ci scoraggiamo quando la fatica appesantisce i nostri passi. E quando la delusione lambisce il cuore, donaci di custodire la fedeltà. Malgrado i tanti limiti, concedi la grazia di impegnarci senza sosta per far risplendere la luce del Vangelo che Tu hai testimoniato fino alla fine. Amen!