VITA DI COPPIA

In amore non esistono regole? No, non è vero!

cuore

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Più approfondisco la teologia del corpo, la dottrina sul sacramento del matrimonio e – banalmente – più mi guardo intorno, più mi rendo conto di quanto sia una bugia affermare che “in amore tutto vale” o che non ci sono regole. Molti credono che l’istinto prevalga sulla ragione o che una storia che dura sia per mera “fortuna”. “Beati loro che si sono trovati!”. Eh no, il punto non è trovarsi: il punto è custodirsi! 

Se vogliamo trovare l’amore vero, occorre saper maturare nella capacità di amare. Sembra una frase banale, ma se ci pensiamo non lo è. Quante volte si pensa che l’amore sia qualcosa da “subire passivamente” e non da costruire?

Amare è una scelta. Il punto è non lasciarsi guidare solo dai sentimenti, ma capire che l’amore ha le sue regole, le sue dinamiche… e che sono necessarie delle premesse perché una relazione funzioni.

Ne abbiamo parlato tante volte e torniamo a ribadirlo: prima di tutto, perché una coppia funzioni, entrambi i componenti della coppia devono avere una affettività guarita

Una coppia è sana e cresce quando ha individuato (iniziando di conseguenza a combatterli!) i cosiddetti “nuclei di morte”, ovvero quei modi di fare, di pensare, di relazionarsi che non permettono alla coppia di progredire.

I nuclei di morte sono “realtà che operano un po’ come il cancro”, sono situazioni tossiche, malate, che ti fanno credere che l’amore sta producendo vita, mentre di fatto conducono alla morte. Possono essere davvero tanti.

C’è il rapporto non paritario: uno dei due, nella coppia, sta sopra, l’altro sta sotto (uno detta legge, comanda, umilia, denigra, pretende. L’altro annuisce sempre, si fa da parte, rinuncia a sé stesso e ai suoi sogni).

C’è il rapporto simbiotico o “egoismo di coppia”, ovvero una persona si annulla nell’altra. La relazione è soffocante, perché assorbe tutta la vita delle persone coinvolte. L’amore non dovrebbe essere mai una gabbia, ma un giardino che produce frutti e fiori buoni. Se ci si sente in prigione, se non si hanno più stimoli, interessi, passioni si sta vivendo una relazione tossica.

Leggi anche:  “Cosa significa guarire la propria affettività?”: la domanda di una lettrice (puntofamiglia.net)

Un altro nucleo di morte è la non avvenuta desatellizzazione. Ovvero, quando i ragazzi restano a casa, coccolati e viziati dai genitori, incapaci di prendere decisioni come persone adulte. Non si può essere “coppia” se non si sono prima “lasciati il padre e la madre”. 

Altro nucleo di morte molto sottovalutato è vivere in modo disordinato la sessualità. Se non c’è un’intimità sana, che nasce dal vedere il corpo proprio e dell’altro in modo sacro, non ci potrà essere vera intimità (che richiede rispetto e tenerezza) nemmeno nella vita di ogni giorno. 

Possiamo poi citare questo grave problema, che si riversa sulla coppia: non amare sé stessi. Anche questo è un pericoloso nucleo di morte. Solo se ti ami, sai in che modo vorrai essere amata o amato. Solo se ti ami, ti apprezzi, ti consideri di valore saprai esigere rispetto davanti all’altro.

Infine, è possibile confondere l’amore sponsale con l’amore materno. Non siamo madri dei nostri mariti… quando si verifica questo, siamo in presenza di un nucleo di morte.

L’argomento è decisamente vasto e i nuclei di morte possibili, purtroppo, sono tantissimi. 

Oggi vi invitiamo a riflettere sulla vostra vita di coppia: cosa ci trattiene dall’essere veramente uniti? Cosa manca, perché il nostro rapporto sia veramente bello? Sappiamo dialogare? O uno dei due teme l’altro? Sappiamo correggerci con amore? Com’è il rapporto con le famiglie d’origine?
Individuare problemi non è mai piacevole, perché significa doverci mettere mano. Eppure, dobbiamo avere fede in Gesù, che ci dice: “La verità vi farà liberi”. Vale anche per la vita di coppia. Senza verità, non avremo futuro.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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