CORRISPONDENZA FAMILIARE

“La Santa Vergine mi ha accordato molte grazie”

12 Agosto 2024

Vergine del Sorriso

C’è uno speciale legame tra la Madonna e la comunità domestica. Maria accompagna i primi passi della comunità primitiva, prega con gli apostoli in attesa dello Spirito e custodisce la loro fragile speranza. Allo stesso modo, e con la stessa premura. accompagna la vita di ogni famiglia, piccola Chiesa, nel suo sorgere e nel suo cammino. I santi Luigi e Zelia Martin hanno vissuto tutta la loro esperienza in compagnia della Santa Vergine. Ripercorriamo alcuni tratti di questa luminosa esperienza. 

Luigi e Zelia s’incontrano e celebrano le nozze nel 1858, lo stesso anno in cui la Vergine si presenta a Lourdes come “l’Immacolata Concezione”. Non si tratta solo di una felice coincidenza cronologica ma di un sapiente e provvidenziale intreccio: in effetti entrambi gli sposi avevano una chiara devozione alla Vergine Immacolata, un amore vissuto con particolare intensità da Zelia che attribuiva all’Immacolata alcune grazie particolari che lei aveva ricevuto, come ricorda a Paolina: “Mercoledì è dunque l’Immacolata Concezione, una festa grande per me! In questo giorno la Santa Vergine mi ha accordato molte grazie speciali” (LF 147, 5 dicembre 1875). In quel giorno benedetto, infatti, nel 1851 aveva ricevuto l’ispirazione di apprendere e far eseguire il Punto di Alençon; e nel 1860, aveva affidato la richiesta di avere un altro bambino, trovando nella Madre celeste un’immediata accoglienza. 

In questa lettera c’è tutto l’amore di una figlia che ha trovato nella Madonna quella tenerezza che non ha mai avuto dalla madre terrena e riversa in Lei tutto il suo affetto. Alla Vergine affida tutte le sue preoccupazioni, anche quelle più piccole, lo fa con una fede ingenua e sincera. È la stessa fede che ritroviamo in Teresa: “L’ho chiesto alla Santa Vergine. Non l’ho chiesto al buon Dio, perché voglio lasciargli fare come vorrà. Chiedere alla Santa Vergine non è la stessa cosa. Lei sa bene ciò che deve fare dei miei piccoli desideri” (Ultimi colloqui, 4 giugno).

Nella vita della famiglia Martin c’è un particolare incontro con la Vergine. Nel mese di giugno 1877 Zelia si reca a Lourdes per chiedere la guarigione, sceglie di portare con sé le figlie maggiori: Maria, Paolina e Leonia. Luigi resta a casa con le figlie più piccole. Quell’esperienza mette alla prova la fede: al dolore della malattia si aggiunge la particolare fatica del viaggio. Le figlie sono convinte che la Madonna non può non esaudire la preghiera di tante persone. E invece… il ritorno è segnato dalla più cocente delusione. Tornando da Lourdes, la preoccupazione educativa prevale sulla delusione che lei stessa ha provato. Pochi giorni dopo, Zelia scrive alla figlia Paolina e la invita a non essere imbronciata con la Madonna per il mancato miracolo, al contrario: “Prega con fede la Madre delle Misericordie, che verrà in nostro soccorso, con la bontà e con la dolcezza della più tenera madre” (CF 210, 25 giugno 1877). 

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L’amore per la Vergine si traduce nella recita quotidiana del Rosario. È commovente sapere che santa Zelia ha voluto recitare in ginocchio questa preghiera anche negli ultimi giorni della sua vita. E quando la figlia Maria cercò di convincerla a sedersi, notando che la posizione scomoda rendeva ancora più gravoso il peso della malattia, la mamma rispose: “Perché darsi pena della vita terrena che si spegne? È tanto dolce consumarla al servizio della Mamma celeste!” (S.J. Piat, Storia di una famiglia, cap. X). “Adesso e nell’ora della nostra morte”, ripetiamo ogni giorno. La materna premura della Vergine non allontana le prove della vita ma dona la forza per affrontarle senza smarrire la fede. 

LF 147, 

5 dicembre 1875

Mia cara Paolina,
[…] 
Mercoledì è dunque l’Immacolata Concezione, una festa grande per me! In questo giorno la Santa Vergine mi ha accordato molte grazie speciali. Domanda a tua zia se si ricorda l’8 dicembre 1851. Per me, non l’ho affatto dimenticato. Non ho nemmeno dimenticato l’8 dicembre 1860, giorno in cui ho pregato la nostra Madre del Cielo di darmi una piccola Paolina […] Quest’anno andrò ancora a trovare la Santa Vergine di buon mattino, voglio essere la prima ad arrivare, le offrirò il mio cero, come al solito, ma non le domanderò più figliolette; la pregherò che quelle che mi ha dato siano tutte sante e che, quanto a me, le segua da vicino, ma bisogna che siano molto migliore di me.



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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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