La transizione di genere del figlio di Elon Musk

Steve Jurvetson from Los Altos, USA, CC BY 2.0, da Wikimedia Commons

Quando persone influenti dicono apertamente che il blocco della pubertà nei preadolescenti è pericoloso allora le persone prestano attenzione. A dire il vero già molti medici lo hanno detto e scritto ma la “cultura” gender zittisce e scredita tutto.

“La cultura woke ha ucciso mio figlio” ha detto Elon Musk, il patron di Tesla. Intervistato da Jordan Peterson del Daily Wire ha affermato di essere stato costretto a firmare – attraverso l’inganno – i documenti per autorizzare l’intervento chirurgico per la transizione di genere del figlio Xavier, che ha cambiato sesso diventando Vivian Jenna. “Mi hanno ingannato, distruggerò la cultura malvagia trans”. Musk ha detto che vi sono adulti che “manipolano i bambini” che attraversano una crisi di identità “facendogli credere di appartenere al genere sbagliato”.“È malvagio, si tratta di bambini che sono molto al di sotto dell’età del consenso. È davvero mutilazione e sterilizzazione di bambini”. 

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Musk ha affermato di essere stato ingannato durante il percorso del figlio Xavier, uno dei nati dalla relazione con l’ex moglie Justine Wilson. Il giovane nel 2022 presentò una richiesta a un tribunale della California per cambiare il suo nome e il suo sesso, ma secondo Musk non sono mancati gli inganni: “Mi è stato detto che Xavier avrebbe potuto suicidarsi”. Questo è il concetto più frequente che viene usato quasi come un ricatto affettivo.

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 Musk ha aggiunto che non gli è mai stato spiegato che i bloccanti della pubertà sono in realtà dei farmaci sterilizzanti. “Così ho perso mio figlio”, l’amara riflessione del titolare di X: “Lo chiamano ‘deadnaming’ per un motivo, ossia perché tuo figlio è morto, quindi mio figlio Xavier è morto, ucciso dal virus della cultura woke. È incredibilmente malvagio, quanti promuovono tali trattamenti di terapie affermative di genere dovrebbero andare in prigione”. Parole forti che tuttavia possono fare riflettere i genitori di minorenni, sempre più immersi nel “contagio sociale”.




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Gabriele Soliani

Gabriele Soliani, nato a Boretto (Reggio Emilia) il 24-03-1955. Medico, psicoterapeuta, sessuologo, adolescentologo, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Libero professionista. Ha collaborato per 9 anni al Consultorio Familiare diocesano di Reggio Emilia. Sposato con Patrizia, docente di scuola superiore. Vive a Napoli dal 2015. Ministro della Santa Comunione e Lettore istituito.

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