26 Luglio 2024

Giochi di Parigi: la tristezza del motto “fate sesso e non la guerra”

Alla vigilia dei Giochi di Parigi, un evento certamente importante a livello globale, dobbiamo ringraziare gli organizzatori per la scelta di distribuire 300mila preservativi agli atleti perché, semmai fosse necessario, si è ribadito che il sesso non c’entra nulla con la sessualità, l’amore e la relazione. È una pura ginnastica, scarica tensione e stress da prestazione. Punto. E gli esperti avvalorano la tesi. Il sessuologo Emmanuele A. Jannini commenta: «Mi è sembrata in tal senso un elemento simbolicamente molto importante, un segnale positivo che dà conto di quello che dovrebbe essere lo spirito olimpico». E qual è lo spirito olimpico signor esperto del linguaggio dell’amore? «Ben vengano i profilattici a sfumare un po’ questa voglia di fare la guerra, di menare le mani, che è un po’ la cifra della nostra epoca – dice il professore ordinario di sessuologia medica all’università di Roma Tor Vergata – Ben vengano se sono la rappresentazione della voglia dei giovani di fare l’amore, di stare insieme, di vincere le cattiverie dei più grandi di età e dei grandi della terra». Non potevamo fare proprio a meno di questa perla di saggezza, non c’è che dire.

Non è il solo guru del momento. C’è anche l’infettivologo Andrea Gori, presidente di Anlaids Lombardia che si è espresso su questo tema: «È molto bello, a mio avviso. È un messaggio molto forte. È difficile che da noi si vedano delle cose così forti, così importanti, così di valore. Di sesso si parla molto poco, la sessualità ha sempre quest’aura di tabù e si fa fatica ad andare oltre. È un peccato. È qualcosa su cui dovremmo fare di più».

Penso ai giovani che leggeranno queste notizie e queste dichiarazioni. Agli atleti presenti ai Giochi. Ma davvero stiamo consegnando questa idea della relazione sessuale? A me sembra un imbarbarimento dell’amore, una retrocessione allo stato istintivo e animale che grida vendetta innanzitutto alla nostra intelligenza. La parola “intelligente” deriva dal latino, viene da “intus” più “legere”: “leggere dentro”. La persona intelligente è quella che sa guardare dentro le cose, dentro le persone, dentro i fatti. E cosa leggiamo dentro questa notizia? Povertà interiore, sesso come attività fisica, demolizione delle relazioni significative.

Un rapporto sessuale non si ha per dovere o per far piacere all’altro, non è l’incontro di due corpi ma di due persone, è il comunicare attraverso il corpo il desiderio di condividere con l’altro tutto ciò che noi siamo. Se il rapporto è vissuto con l’intenzione di manifestare e di arricchire la comunione, anche il piacere sensibile entra in questa esperienza. Se invece lo stacchiamo il rapporto viene usato come “bene di consumo”.

Che differenza c’è tra un rapporto sessuale e quello che si può avere nella prostituzione? Perché anche lì si può avere il piacere sensibile staccato da una storia e fine a se stesso. Qual è la differenza che rende corretto il rapporto sessuale? Perché fa parte di una storia, riempie la persona di gioia, questo appagamento è inserito in un contesto più ampio di relazione personale, per noi cristiani rientra in una relazione di definitività. Non è vero che questo i giovani non vogliono più sentirlo, è che noi adulti non solo ci siamo stancati di annunciarlo ma anche noi ci siamo accontentati di fare solo “sesso”.

E poi a dirla tutta se il messaggio serviva a spezzare una lancia per la pace nel mondo è ancora più ridicolo pensando alle centinaia di donne e bambini coinvolti nei terribili conflitti che insanguinano la Terra. Nel rispetto di queste vite sacrificate al potere di qualcuno gradirei si evitasse di sventolare un condom!



Il Caffè sospeso...
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Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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