BRICIOLE DI VANGELO

21 Luglio 2024

Il filo dell’amicizia

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Il commento

Venite in disparte voi soli, in un luogo deserto” (6,31). Il Vangelo descrive Gesù come il buon pastore che si preoccupa tanto degli apostoli quanto della folla. Agli amici più fidati, che tornano dalla missione, chiede di fare una sosta per ritrovare le energie, fisiche e spirituali. Le parole usate dall’evangelista sono quanto mai significative. “Venite”: è il verbo della sequela, lo stesso che troviamo nel racconto della prima chiamata (Mc 1,17). Il Maestro non concede ferie anticipate, li invita a vivere una più stretta condivisione con Lui, a riprendere e approfondire il filo dell’amicizia tra di loro. Per sottrarsi all’invadenza della folla, sceglie di andare in un luogo appartato: “in disparte” indica un luogo isolato che permette ai discepoli di gustare una più intima comunione con Gesù. Non è solo uno spazio geografico ma un tempo in cui il Signore può consegnare parole luminose. È interessante notare che troviamo la stessa espressione nel racconto della Trasfigurazione: “Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli” (Mc 9,2). Prima li manda in mezzo alla gente per annunciare la Parola e poi li chiama a trovare spazi di solitudine in cui lasciarsi nutrire dalla Parola. L’impegno apostolico non deve far dimenticare che sono e restano discepoli.

Vorrei applicare questa parola alla missione genitoriale. La cura dei figli assorbe non poche energie ma la preoccupazione educativa appare francamente riduttiva. È certamente doveroso aiutare i figli a “sviluppare armonicamente le loro capacità fisiche, morali e intellettuali”, come leggiamo nel Vaticano II, ma non bisogna trascurare di coltivare il senso religioso e dare loro la possibilità di conoscere e amare Gesù. I genitori hanno la responsabilità di consegnare ai figli parole che manifestano la bellezza della fede e devono farlo anzitutto con la testimonianza della vita. Oggi preghiamo per gli sposi perché, intrecciando preghiera e carità, sappiano offrire ai figli una parola affascinante e convincente.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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