GUARIGIONE DEL CUORE

Giovane donna incontra Cristo e risorge nel cuore dopo un aborto. Il racconto

Un sacerdote, frate francescano, racconta di un una ragazza arrivata da lui quando aveva 24 anni e che si sentiva molto male interiormente. A 17 anni aveva abortito e da allora non si era data pace… “Questa giovane doveva passare dalla religione alla fede”, spiega. E così ha fatto. Cristo, allora, ha potuto “volgere in suo favore persino il suo peccato”. 

“Mi raccontava il fatto come se fosse accaduto ieri, ma erano passati sette anni”, spiega padre Giovanni Marini, durante una catechesi ripresa in un video, dove racconta che una ragazza di 24 anni gli aveva confidato di non trovare pace dal giorno in cui, a 17 anni, aveva deciso di abortire.

Chissà che dolore portava dentro.

C’è chi dice che abortire non lascia ferite, che è un diritto e molte lo vivono serenamente. Sicuramente, come in ogni cosa, influiscono la sensibilità, i valori, il vissuto. Di fatto, nel caso di questa donna, l’aver abortito si era trasformato in motivo di rimorso costante.

“Che fare, dunque? – continua il sacerdote – Che dire a una persona che porta dentro un dolore del genere e non riesce a perdonarsi?”. 

La giovane aveva chiesto perdono a Dio varie volte, anche nel confessionale, eppure non si era mai sentita perdonata nemmeno dal Signore

Si considerava imperdonabile, inguaribile, perché nessuno avrebbe potuto ridare vita a quel figlio mai nato. 

Il suo peccato le era sempre dinnanzi, come recita il salmo. Non trovava via d’uscita, soluzione.

I genitori della ragazza erano preoccupati per lei, andavano a messa e pregavano per lei. Anche la giovane cercava conforto nella messa, ma neppure in questo sentiva conforto.

“Cosa fare?”, chiede di nuovo il sacerdote. Poi la risposta: “Bisognava aiutare questa ragazza a passare dalla religione alla fede”.

Vivere un rito, recitare preghiere, senza una relazione personale con quel Cristo morto e risorto per lei, proprio per assumere su di sé quel peccato, non poteva aiutarla. Doveva affidarsi davvero, doveva lasciare a Lui il suo peccato. 

Doveva lasciarlo andare, quel male, gettarlo nella misericordia di Dio. Non cancellarlo, non far finta che non fosse male, ma affidarlo e accogliere la risposta di Dio.

Leggi anche: L’aborto, a volte, è solo la punta di un iceberg. La testimonianza di Davide (puntofamiglia.net)

Il sacerdote ha preso in carico quella storia, il suo dolore, l’hai aiutata con la direzione spirituale, l’ha portata a guardarsi dentro e a pregare sul serio. L’ha aiutata a piangere con Dio

“Sapete, ho rivisto quella ragazza, poco tempo fa, saltava dalla gioia davanti alla basilica e lodava il Signore”.

Aveva fatto esperienza del perdono. 

Si era sentita risanata, rigenerata. Come i tanti miracolati di cui ci parla il Vangelo. È lo stesso Cristo che opera, dopo duemila anni, con lo stesso amore. 

Il video del don si conclude con queste parole: “Solo Dio può volgere in tuo favore persino i tuoi peccati, solo Dio lo fa”.

Inutile edulcorare la realtà, nascondere la verità. Lo si fa per amore delle donne, si dice. Guai a chi descrive l’aborto per ciò che è, ovvero l’eliminazione di una vita umana. Quella giovane donna, però, era rimproverata dalla sua coscienza. Non le importava nulla del parere degli altri, dei proclami, degli slogan. Era lacerata per la perdita di un figlio: questo confidava, tra le lacrime, sette anni dopo.

Solo riconoscere il suo peccato, consegnarlo e ricevere perdono le ha ridato sul serio la vita. 

Non abbiamo bisogno di zucchero, per non sentire più il sapore amaro dei nostri peccati.  Abbiamo bisogno che siano lavati nella misericordia di Dio: solo in essa, in modo misterioso, riusciremo a tenere insieme verità e amore e a sperimentare che in Cristo tutto è possibile, anche gustare un perdono che non sapremmo mai darci da soli. 




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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