BRICIOLE DI VANGELO

16 Luglio 2024

Corrispondere alla grazia

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,20-24)
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sodòma sarà trattata meno duramente di te!».

Il commento

Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite” (11,20). Il Vangelo oggi ha la veste del rimprovero, espresso nella forma più severa. Sono parole rivolte a tutti, anche a noi. In apparenza non ci riguardano, apparteniamo alla cerchia dei discepoli. E tuttavia… può accadere anche a noi di chiudere le porte a Dio. Ci sono situazioni in cui abbiamo fatto finta di non vedere per non dover rispondere agli appelli di Dio. Oppure, più semplicemente può accadere di non misurare gli impegni con le grazie ricevute; quanto più sono abbondanti, tanto più dobbiamo rispondere in modo adeguato. Non a tutti è stata data la stessa grazia. Non dimentichiamo questo ammonimento: “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto” (Lc 12,48). L’apostolo Paolo parla di sé stesso come di un uomo che “fu rapito in paradiso e udì parole indicibili” (2Cor 12,4). Esperienze di così grande valore sono sempre legate ad una missione ecclesiale di particolare rilievo. E difatti, senza orgoglio può affermare di aver ricevuto la missione di “annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo” (Ef 3,8).

Teresa di Lisieux scrive che nel giardino di Dio “lo splendore della rosa e il candore del Giglio non tolgono il profumo alla piccola violetta o la semplicità incantevole alla pratolina…” (Ms 2v). Questa immagine può essere letta da due versanti: da una parte ricorda che anche i piccoli fiori, quelli che nessuno vede, rallegrano il cuore di Dio; e dall’altra insegna che alcuni battezzati sono chiamati ad essere rose o gigli, cioè a manifestare la bellezza del Vangelo. In altre parole, tutti hanno ricevuto la vocazione alla santità ma alcuni hanno ricevuto compiti di maggiore rilievo. Non possiamo accontentarci di essere buoni cristiani. “Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio” (1Pt 4,10). Mi pare una buona regola di vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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