Tre uomini la trattengono per il braccio, lei ha il viso insanguinato, le mani sporche di terra. Nella foto non è possibile ascoltare l’audio ma il suo grido mi trafigge il cuore. Sono stata un tempo interminabile paralizzata davanti all’immagine di questa donna. Cosa c’è di più spietato che uccidere dei bambini che già lottano contro la malattia, giorno e notte, in un ospedale? Un’altra mattina imporporata del sangue degli innocenti: un missile russo, un potente Kh-101, centra l’ospedale pediatrico di Okhmatdyt in Ucraina. uno dei più importanti e conosciuti d’Europa, che fino ad ora ha salvato migliaia di bambini.
Un’altra mamma tiene in braccio il suo bambino, ha ferite in testa e in altre parti del corpo. La sua camicia è sporca del sangue del figlio. Il bambino ha negli occhi il terrore di una guerra assurda e devastante. Altre madri cullano i loro figli, li accarezzano, li stringono al petto… I video e le foto di queste ore sono l’emblema della maternità. Madri che lottano e soffrono per i propri figli malati, forse altri figli li attendono a casa, i mariti lontani per la guerra o il lavoro. È assurdo pensare che, mentre si trovano già in queste condizioni, qualcuno abbia dato l’ordine di abbattere l’ospedale.
Davanti a questa ennesima tragedia il mondo cosa fa? Sta a guardare. I politici ostentano qualche ipotesi diplomatica, si rincorrono equilibri che non si raggiungeranno e intanto queste atroci immagini scorrono davanti ai nostri occhi mentre a tavola discutiamo di cosa portare l’indomani in spiaggia per il pranzo. L’indifferenza fa paura quanto la guerra. Se non siamo capaci più nemmeno di indignarci, di non riposare tranquilli la notte, allora abbiamo davvero smarrito ogni sussulto di umanità.
Mentre scrivo non possono non chiedermi: perché, perché il dolore innocente, perché tutta questa violenza…Sono domande che mi scandalizzano ancora. La fede non edulcora il dolore. Anche se so che la croce è al centro del mio credo, questo non mi consola affatto perché so che il dolore innocente si può e si deve evitare, specie quando è procurato con questa efferata crudeltà. La violenza dilaga, il potere tracima, i bambini muoiono, le madri si disperano. Si versa sangue innocente che nessun sapone potrà mai lavare. Una pagina del libro di storia tra le peggiori atrocità mai commesse dall’uomo.
Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.
Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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