FILM PER RAGAZZI

Inside Out 2: un film per riflettere sulle emozioni degli adolescenti

Foto: Walt Disney Pictures

In “Inside Out 2” Riley ha ormai tredici anni, vive sempre a San Francisco e si trova ad affrontare la delicata fase della pubertà. Le sue emozioni diventano sempre più complesse. Se prima doveva fare i conti con Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura, Disgusto, ora queste ultime devono fare spazio anche a delle “nuove arrivate”: ansia, imbarazzo, noia, nostalgia e invidia.

Quali emozioni attraversano la mente degli adolescenti? Cosa li condiziona nelle loro scelte? Che significa non essere ancora adulti, ma al tempo stesso nemmeno più bambini? Come gestire le reazioni esasperate tipiche dei tredici anni?

A queste ed altre domande tenta di rispondere il film Pixar, ancora presente nelle sale, “Inside Out 2”, cartone animato simpatico e geniale, diretto dal regista Kelsey Mann.

La storia si presenta come il sequel di “Inside Out”, uscito nel 2015, per la regia di Pete Docter e Ronnie del Carmen.

Protagoniste sono le diverse emozioni che possono affiorare nella vita di ognuno: a volte esse sono positive, altre volte negative, eppure tutte sono importanti e vanno ascoltate.

In “Inside Out 2” Riley ha ormai tredici anni, vive sempre a San Francisco e si trova ad affrontare la delicata fase della pubertà, con tutti i cambiamenti tipici di quell’età.

Le sue emozioni diventano sempre più complesse. Se prima doveva fare i conti con Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura, Disgusto, ora queste ultime devono fare spazio anche a delle “nuove arrivate”: ansia, imbarazzo, noia, nostalgia e invidia.

La storia è ambientata in un campo estivo per giocatrici di hockey. Insieme a due amiche, infatti, Riley è stata scelta per vivere questa esperienza e non vede l’ora di passare del tempo insieme a loro, dedicandosi allo sport che più amano. Qualcosa, però, va diversamente da come sperato.

Sorgono dei problemi con le sue migliori amiche e Riley, lontana da casa, circondata da ragazze più grandi, teme di trovarsi completamente sola ed esclusa.

In adolescenza, ma non solo, la solitudine e l’emarginazione sono le piaghe sociali più temute e, quindi, da scongiurare in ogni modo.

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Riley, a questo punto, sperimenta la difficoltà di scegliere tra essere se stessa, ovvero fare ciò che le piace e che ritiene giusto, oppure seguire il gruppo, per essere accettata.

La sua personalità è fortemente messa alla prova (non sa più chi è, perché nell’omologazione arriva a perdere la sua identità) e le cose andranno molto male finché deciderà di ascoltare un’unica emozione: ansia.

Ansia – personaggio reso dagli sceneggiatori in modo molto spiritoso e realistico – è iperattiva e ingombrante. Il suo intento è condizionare la mente di Riley con continue proiezioni catastrofiche.

Guidata esclusivamente da ansia, Riley finirà per tradire i suoi principi e i suoi valori, ma anche per rinunciare alle sue passioni.

Senza svelare il finale e senza aggiungere dettagli che potrebbero disturbare chi ha intenzione di andare a vedere il film, possiamo dire che solo nella corretta integrazione delle diverse emozioni, solo nell’equilibrio tra di esse, possiamo stare bene con noi stessi e con gli altri. Solo accettando se stessa Riley potrà stare bene con gli altri.

Il film è consigliato per genitori, educatori, catechisti, al fine di capire cosa attraversa la mente degli adolescenti in quella fragile fase di passaggio che li conduce alla vita adulta. Tuttavia, lo consigliamo anche come strumento per riflettere e dialogare con i giovani stessi.

La storia è scorrevole, carina, di facile comprensione, forse leggermente al di sotto delle aspettative se si è già visto “Inside Out”. Ad ogni modo, il film merita. Vi troverete a ridere spesso e, probabilmente, uscirete dalla sala arricchiti.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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