G7

Il Papa al G7. Più delle parole… gli abbracci

Foto derivata da https://www.youtube.com/watch?v=fOwj_A8BECA

Quando Papa Francesco al G7 di Borgo Egnazia (Brindisi 13-15 giugno) ha abbracciato l’austero presidente del sub continente indiano, il neoeletto Modi, le telecamere hanno dovuto rimanere sulla scena più a lungo del solito…

L’abbraccio sembrava non finire mai e il Papa continuava a stringere a sé quest’uomo dalla candida barba e chioma. 

Penso che anche il presidente Modi fosse sorpreso da questo calore umano e, non potendosi divincolare, ha accettato e continuato a stringere e lasciarsi stringere dal Vescovo di Roma in sedia a rotelle

Ha dovuto abbassarsi un poco e questo può far bene ad un “potente della terra”, come vengono definiti i leader moderni. Specialmente per chi vanta di avere nei segreti arsenali la bomba atomica, il peggio del peggio fra i deterrenti militari. 

Alla povera gente e ai comuni cittadini non importa molto la “deterrenza”, ma i potenti della Terra si affrontano così. A suon di bombe. Davanti al Vescovo di Roma in sedia a rotelle tutta lo loro apparente forza deterrente era disarmata dal sorriso limpido e dagli abbracci. “Così dovrebbe essere fra persone” sembrava dire il Papa, anzi lo esigeva con simpatica testardaggine.

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La stessa “sorte” è spettata al presidente brasiliano Lula, quasi conterraneo del Papa, venuto dall’altra parte del Mondo. E così al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che il 15 maggio scorso ha confermato la conversione in moschea della chiesa bizantina di San Salvatore in Chora, che negli ultimi 79 anni è stata uno dei musei simbolo della città di Istanbul. La stessa cosa era avvenuta per la conversione in Moschea della meravigliosa basilica di Santa Sofia nel 2020. Ma l’amicizia della Fratellanza Umana (universale) firmata da Papa Francesco e l’Imam Ahmad al-Tayyeb di Al Azhar negli Emirati Arabi il 5 febbraio 2019 va ben oltre le decisioni umane immediate. 

Papa Francesco si rivolge al cuore delle persone e con gli abbracci riporta tutto a come dovrebbe essere. Il presidente Biden ha appoggiato la sua fronte a quella del Papa e anche il presidente canadese Trudeau non ha potuto resistere alla carica umana di Francesco.

Più delle parole gli abbracci possono ottenere risultati insperati. Almeno nel cuore, perché alla fine le cariche onorifiche di responsabilità passeranno. Un unico grande dispiacere sembrava passare sul viso del Papa, l’assenza del presidente Putin per quella scelta “insensata”, come l’ha più volte definita il presidente Mattarella.

Alla fine di tutto, però, potremmo dire insieme al Papa: finché ci sono abbracci, c’è speranza.




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Gabriele Soliani

Gabriele Soliani, nato a Boretto (Reggio Emilia) il 24-03-1955. Medico, psicoterapeuta, sessuologo, adolescentologo, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Libero professionista. Ha collaborato per 9 anni al Consultorio Familiare diocesano di Reggio Emilia. Sposato con Patrizia, docente di scuola superiore. Vive a Napoli dal 2015. Ministro della Santa Comunione e Lettore istituito.

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