Qual è stato l’evento più importante che ha segnato i nostri giorni? Il momento in cui tutto è cambiato e abbiamo sentito che la nostra vita stava assumendo una nuova direzione? Il tempo in cui abbiamo deciso che era ora di potare i rami secchi e abbracciare questa esistenza perché l’unica a nostra disposizione? Il cenacolo per la Chiesa primitiva è un evento sconvolgente, un fatto che modifica realmente – e in profondità – la vita di tutti e di ciascuno. Il soffio dello Spirito non è presentato più come una brezza leggera ma come “vento che si abbatte gagliardo” e riempie tutta la casa (At 2,2). Un vento che scuote soprattutto il cuore e la mente. Traccia un confine. A nessuno è più consentito di barare, nessuno può più chiudersi in una sorta di placida indifferenza. Ci troviamo come catapultati nella strada, in mezzo agli uomini che, allora come oggi, cercano di dare un senso al proprio vivere. Finisce la luna di miele e comincia la fatica di stare nella storia con il cuore rivolto e in qualche modo già radicato nell’eternità. È l’ora della responsabilità. Ma possiamo sempre contare su una Madre.
Una madre permette che ogni figlio possa ricevere la possibilità di scoprire e vivere la propria vocazione in modo che nessuno venga emarginato, nessuno si senta così povero da non avere nulla da dare, ciascuno riceve un frammento della luce divina e il compito di comunicarlo agli altri. Il dono dello Spirito è immediatamente legato all’annuncio: la paura lascia il posto alla coraggiosa testimonianza, l’ignoranza viene sostituita dalla fede che tutto illumina di nuova luce. Sospinta dallo Spirito, la Chiesa entra sulla scena del mondo ed annuncia la buona notizia allo stesso modo in cui Maria dopo aver ricevuto l’annuncio dell’angelo si mette in fretta in cammino verso la casa di Elisabetta.
San Giovanni Paolo II descrivendo questo momento in un’Udienza del 1997, disse: “Maria desiderava l’effusione dello Spirito Santo sui discepoli e sul mondo. La Pentecoste, quindi, è frutto anche dell’incessante preghiera della Vergine, che il Paraclito accoglie con favore singolare, perché espressione del materno amore di lei verso i discepoli del Signore. Rispondendo alla preghiera della Vergine e della comunità raccolta nel Cenacolo il giorno di Pentecoste, lo Spirito Santo ricolma la Vergine ed i presenti della pienezza dei suoi doni, operando in loro una profonda trasformazione in vista della diffusione della Buona Novella. Alla Madre di Cristo e ai discepoli sono concessi nuova forza e nuovo dinamismo apostolico per la crescita della Chiesa”.
E poi aggiunge: “Non possediamo alcuna informazione sull’attività di Maria nella Chiesa primitiva, ma è lecito supporre che, anche dopo la Pentecoste, Ella abbia continuato a vivere un’esistenza nascosta e discreta, vigile ed efficace. Illuminata e condotta dallo Spirito, ha esercitato un influsso profondo sulla comunità dei discepoli del Signore”. Come fa una madre che veglia sempre sui suoi figli, soprattutto quando sono grandi e scelgono la loro strada. Si mette da parte ma continua a pregare e sperare, continua ad accompagnare. Parla solo quando è interpellata ma il suo cuore è uno spazio aperto in cui è possibile sempre rifugiarsi per essere rigenerati e amati e così proseguire la corsa della vita.
Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.
Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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