CASO ROCCELLA
Roccella censurata: “Spero che i podisti della libertà avranno parole di solidarietà”
Eugenia Roccella, dopo aver subito una vera e propria censura agli Stati Generali per la Natalità, ha affidato ai social il suo rammarico e la richiesta di solidarietà anche da parte di politici che hanno idee divergenti dalle sue, in nome della democrazia che tutti dovremmo difendere. Ecco le parole del ministro per la Famiglia e le pari opportunità.
“Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali – Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -, la “grande stampa” e la “stampa militante” che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l’atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro. Sono certa che i podisti della libertà e della democrazia non si faranno sfuggire questa occasione per dimostrare che l’evocazione del fascismo che non c’è, alla quale abbiamo assistito in queste settimane, non era solo una sceneggiata politica pronta a svanire di fronte alle censure vere”.
L’intervento della ministra era previsto nella mattinata di giovedì 9 maggio, tuttavia, non appena il ministro ha preso la parola, un gruppo di manifestanti ha cominciato a rivolgerle fischi e urla, tanto da impedirle di proseguire.
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Alcune delle frasi pronunciate con veemenza: “Sul mio corpo decido io” e “Vergogna, vergogna”, “il governo nega il diritto all’aborto”. Una delle manifestanti, è persino salita sul palco dell’Auditorium della Conciliazione per leggere una lettera che criticava Roccella e il governo: “Sui nostri corpi, decidiamo noi. L’attuale governo decide di convocare questo convegno mentre nessuno del governo, in un anno, ha risposte alle nostre richieste. Non ci stiamo alla triade Dio-padre-famiglia” ha detto.
Inutile il tentativo del ministro di riprendere la parola, perché i fischi e le urla non permettevano di poter proferire parola.
È stato allora che Gigi De Palo, organizzatore degli Stati generali per la Natalità, ha annunciato che la ministra sarebbe tornata in un altro momento, sperando di calmare gli animi. De Palo spera di poter avere il ministro in un altro momento e ha spiegato che l’evento non era stato organizzato dal governo, ma da scuole, associazioni e ha richiesto nottate e risorse. Si auspica quindi che tanto lavoro non sia vanificato.
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