6 Febbraio 2024

L’inutile orazione funebre

“Potrà mai l’Unione europea esistere come soggetto politico di qualche effettiva consistenza dopo aver deciso di suicidarsi culturalmente, di gettare alle ortiche la propria identità?”. Ernesto Galli della Loggia, si pone questa domanda tra le colonne del Corriere della Sera del 5 febbraio 2024, con una interessante disamina dei fondi che l’UE utilizza per finanziare in misura massiccia certi settori culturali mentre ne trascura del tutto altri. Non voglio unirmi al coro degli oratori funebri. Conosciamo tutti i danni causati da una cultura secolarizzata e relativista che ha perso di vista l’uomo nella sua integrità e promette di trasformare i desideri in diritti.

La perdita identitaria, la dispersione delle nostre radici cristiane ha causato una crisi profonda che non ha risparmiato nessuno, nemmeno la Chiesa purtroppo che si ritrova spesso a fronteggiare derive sempre più pericolose. Cosa possiamo dunque fare oltre ad annunciare la verità sull’uomo, denunciare l’ipocrisia, mostrare i paradossi di un pensiero che si presenta per tutti ma esclude il bambino nel grembo, elimina i nati con difetto, cancella i malati considerandoli pesi inutili? Come possiamo invertire questa narrazione disperante che i nostri figli bevono a colazione sotto forma di libertà e di illusioni spacciate come realizzazione? In che modo possiamo guadagnare un pezzetto di strada in questa salita ripida e faticosa senza salire sul carro degli apparenti vincitori?

Chinandoci sull’uomo, parlando al suo cuore, risvegliando la nostalgia di infinito che si porta dentro. Abbiamo bisogno di consegnare parole che profumano di speranza, di futuro. Parole che mettono al mondo. Parole creatrici. Sono quelle che si consegnano alle donne che intendono abortire per aiutarle ad ascoltare il battito del cuore del loro bambino. Sono quelle sussurrate all’orecchio dei malati terminali, ribadendo loro che il dolore quando ha un senso è una strada di felicità. Sono quelle donate ai genitori che si sentono smarriti davanti ai problemi di un figlio che cresce. Sono quelle che diciamo ai nostri figli perché sentano l’ardore per la giustizia e la verità.

Mentre tutti decretano l’arrivo della notte, bisogna ricordare la nostalgia dell’alba. Non è semplice. Sembra che un’oscura regia diriga la nostra vita. Entra nelle stanze più intime, cambia il nostro modo di pensare e di agire. Se abbandoniamo la via della speranza siamo già morti. Abbiamo bisogno di un faticoso lavoro di ricostruzione. L’Europa deve riscoprire le sue radici cristiane. La famiglia la sua centralità. L’uomo aprirsi all’infinito.

Una volta un giornalista americano vedendo Madre Teresa che accudiva un lebbroso disse: “Non farei quel lavoro neppure per un milione di dollari!”. E lei rispose: “Neppure io”. La grandezza di un cristiano sta nel fatto che è chiamato a servire Cristo stesso nelle dolorose sembianze del povero e del sofferente. “Siamo chiamate tutti i giorni, come il prete durante la Messa, a toccare con mano il corpo di Cristo sotto forma dell’umanità sofferente, e dare Gesù a tutti coloro con i quali veniamo in contatto, diffondendo la fragranza del suo amore ovunque noi andiamo” diceva la santa di Calcutta alle sue suore. Se avessimo ciascuno di noi questa coscienza …



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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