San Costabile Gentilcore: un libro per i bambini sul fondatore di Castellabate

Foto: Marci Coppola

Un pomeriggio particolarmente assolato. Un mare limpido come uno specchio. Una Basilica, quella di Santa Maria Assunta in Castellabate, gremita con tante persone in piedi. Una gioia incontenibile e carica di un sano orgoglio di appartenere ad una delle più belle città del Cilento. È la cornice dentro cui si è svolta la presentazione di un libro-racconto dedicato ai bambini e ai ragazzi su san Costabile Gentilcore a cura di Giovanna Abbagnara, scrittrice e giornalista e autrice di molteplici pubblicazioni dedicate ai bambini e illustrato in modo meraviglioso da Luca Memoli, grafico. 

San Costabile Gentilcore è stato un testimone luminoso del Vangelo. Nato in una famiglia nobile nel paese di Tresino, aveva tutto ciò che poteva desiderare per vivere agiatamente e tuttavia già all’età di sette anni chiese ai genitori di poter diventare monaco. Fu affidato dai genitori all’abate di una comunità monastica e cominciò il suo cammino dietro a Gesù seguito dai suoi maestri. Finché lui stesso divenne maestro per tanti giovani. 

“È stato anche un grande abate, si dedicò al territorio del Cilento con amore, per difenderlo e promuovere in queste zone la fede. Dobbiamo essere fieri di averlo come santo protettore” con queste parole don Roberto Guida, parroco della Basilica e ideatore del testo ha introdotto il pomeriggio, felice di poter consegnare ai suoi ragazzi un testo per aiutarli ad avvicinarsi sempre di più alla figura del santo della città dopo novecento anni dalla sua nascita al Cielo.

La presentazione è stata preparata con cura anche dalla scuola I.C. di Castellabate. “I nostri ragazzi a Natale hanno fatto una ricerca molto approfondita sul santo” ha detto la professoressa Gina Amoriello, dirigente della scuola “e per oggi hanno preparato un video gioco su Castellabate e presenteranno i risultati di questa ricerca. Con i docenti siamo molto contenti di come i ragazzi hanno lavorato e ringrazio tutte le famiglie che ci hanno sostenuto e incoraggiato”. 

“Il testo propone il grande tema educativo” ha detto l’autrice, Giovanna Abbagnara. “Sono i genitori che hanno il compito di educare alla fede i loro figli e per farlo individuano delle opportunità educative come la gita fuori porta, un pellegrinaggio familiare, la festa di compleanno. L’opuscolo si presta non solo ad essere letto insieme a mamma, insieme a papà, insieme ai nonni ma anche a trovar spunti di educazione alla fede. e sollecita anche la Chiesa a produrre strumenti utili per l’educazione alla fede”.

“Mi è molto piaciuto l’episodio di Costabile e dell’amico Pietro” ha detto il vescovo della diocesi di Vallo della Lucania, Mons. Vincenzo Calvosa “perché sollecita ad affrontare con i ragazzi il tema dell’inclusione e della disabilità attraverso questo bambino affetto da distrofia muscolare. È un tema che mi sta molto a cuore. I bambini sono straordinari nell’affrontare i problemi. Costabile (che ricalca la struttura interiore del suo santo protettore che era sempre pronto ad aiutare tutti) si accorge del disagio del suo amico Pietro e interviene senza però sottolineare la gentilezza del suo gesto. La carità non ha bisogno di squilli di tromba. Si fa nel nascondimento e con amore” ha concluso il presule. È stato bello che i bambini del catechismo abbiano animato il pomeriggio drammatizzando proprio l’episodio del compleanno di Costabile con l’attenzione verso Pietro. 

Il testo propone anche il tema del dialogo tra le generazioni. Un nonno che ricorda la sua vita e la racconta al nipote e un nipote che non ha timore di dire al nonno: “Nonno è normale avere paura?”. È importante saper rispondere alle domande giuste. Rispetto a ieri i genitori sono più accudenti ma più distratti sul piano etico ed interiore. Infine il testo propone anche il tema della centralità della domenica a Messa, con l’episodio della mitra di san Costabile, la famiglia riunita per celebrare il pane eucaristico e poi in preghiera per la mensa domenicale. 

“San Costabile, come tutti i santi ha molto da insegnarci” ha ricordato Germana Derì, giornalista, che ha moderato l’iniziativa con grande dolcezza e competenza. “E noi semplicemente dovremmo educarci ed educare a frequentarli molto di più. Leggendo le loro vite possiamo scoprire tanto”. Il pomeriggio si è concluso con i ragazzi dell’I.C. guidati dalla professoressa Filomena Abate che hanno eseguito l’Inno a san Costabile con il flauto. 

I bambini sono stati i veri protagonisti ed è in fondo questo lo scopo e l’obiettivo di uno strumento educativo. Nonché la capacità di attualizzare e di proporre in chiave moderna una figura vissuta otto secoli prima. È la santità che sgorga dal Vangelo, che non è mai desueta, che non si chiude in un logoro intellettualismo ma è capace di affascinare in modo sempre nuovo.




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