Giuseppe è sposato con Linda dal 1986. La loro accoglienza è calorosa, ospitale. La prima cosa che noto prima di entrare in casa sono le tante bici parcheggiate davanti alla porta, da quelle piccole a quelle grandi, di tutte le misure. Sì, perché Giuseppe e Linda hanno cinque figli, sono una grande famiglia, una famiglia numerosa di quelle che oggi non si vedono più, di quelle che non hanno avuto paura di aprirsi alla vita, di quelle che si sono fidati di un Altro che li chiamava a trasmettere la vita.
La loro casa però non è a misura di una grande famiglia, è semplice modesta, essenziale direi, forse troppo considerando che la cucina è davvero piccolissima. Inoltre, dice Giuseppe: “Molte volte vengono a mangiare con noi degli extracomunitari, dei marocchini, c’è una brasiliana che quasi puntualmente ogni settimana sta con noi e i bambini si accorgono del clima di ospitalità che si viene a creare. La casa è piccola, fino a ieri non era neanche nostra, eravamo in affitto, ma nonostante la situazione della casa il Signore ci ha fatto questo grande dono e siamo sempre stati aperti alla vita, abbiamo accolto tutti i figli che il Signore ha voluto donarci”.
Ripenso alle nostre case superaccessoriate, a misura dei nostri bisogni e Linda ammette: “Abbiamo solo una cameretta dove dormono tutti i nostri figli”. Mentre lo dice nella sua voce non c’è lamentazione, c’è piuttosto una grande serenità. All’inizio non si siede con noi, lascia che sia Giuseppe a raccontarmi la loro storia, ma il suo affaccendarsi a prepararci il caffè, gli sguardi continui con il marito, il sorriso, sono gesti molto eloquenti e racchiudono senza parole un amore silenzioso ed umile. Non mi è difficile immaginarla durante i mesi di gravidanza dei suoi cinque figli e lei, incalzata dalle mie domande, mi dice: “Io non ho avute delle gravidanze facili. Ho sempre avuto molti problemi, dovevo stare a riposo assoluto, avevo la nausea, il vomito, non mangiavo niente, dimagrivo durante la gravidanza e poi ingrassavo durante l’allattamento”.
Giuseppe e Linda non hanno mai pensato nonostante le difficoltà di opporsi all’accoglienza di una nuova vita. Il loro pensiero corre ai primi anni di matrimonio, erano giovani e pieni di speranze e subito dopo il matrimonio decisero di rimandare il ruolo genitoriale e di dedicarsi ai viaggi, sono stati in molti Paesi “nell’ex Cecoslovacchia, in Grecia, in Iugoslavia, insomma, ci piaceva viaggiare e non avendo figli ci dedicavamo a questa passione”. Dopo quattro anni, però nonostante tanti tentativi il figlio non arrivava, “ci siamo recati dal medico e dopo le opportune analisi siamo stati raggiunti da una diagnosi pesantissima: sterilità”. Giuseppe racconta gli istanti di quel momento indelebile: “Quando il medico ci comunicò che eravamo sterili io vidi che nella stanza non c’era nessun crocifisso, nulla che riportasse a Dio, solo attestati accademici e titoli medici vari. Dissi a Linda «So che Dio se vuole può fare nascere i figli dalle pietre proprio come dice nella Bibbia per i figli di Abramo. Quindi se Dio vuole noi avremo comunque dei figli»”. E così è stato, una famiglia che profuma di buono.
“Noi come famiglia a sera recitiamo il rosario e la domenica mattina ci riuniamo per le lodi. In queste sere per stanchezza non abbiamo fatto il rosario e la piccolina è venuta dicendomi: «Mamma ma cosa succede, ti sei dimenticata?»” dice Linda. No, non hanno dimenticato di ringraziare Dio, il Signore della vita e non lo dimenticheranno mai, è la loro forza, la forza dell’amore.
Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.
Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!
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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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