23 Gennaio 2024

Quando si fa la carità scrivendo…

“Vi devo chiedere scusa per le volte in cui le notizie che in diverso modo mi riguardano vi hanno sottratto alle vostre famiglie, al gioco con i vostri figli – questo è molto importante; io, quando confesso, domando ai genitori: “Lei gioca con i figli?”: è una delle cose che un papà e una mamma devono fare sempre, giocare con i figli –, e al tempo da trascorrere con i mariti o con le mogli”. È Papa Francesco a pronunciare queste parole ai 150 membri dell’Associazione internazionale dei giornalisti vaticanisti che ieri lo hanno incontrato alle 8 di mattina.

Il Papa arriva appoggiato al suo bastone, Si siede e legge il testo, molto bello preparato per l’occasione con tante citazioni anche magisteriali. Ma le parole più accorate arrivano a braccio. Chiede scusa per l’“alzataccia” che ha visto i giornalisti già alle 7 del mattino in fila in una piazza san Pietro gelida per i controlli. Poi sottolinea “la delicatezza che tante volte avete nel parlare degli scandali nella Chiesa: ce ne sono e tante volte ho visto in voi una delicatezza grande, un rispetto, un silenzio quasi, dico io, “vergognoso”: grazie di questo atteggiamento”. Dove per vergognoso intende pudico.

Nel testo ufficiale scandisce bene un passaggio che evidentemente gli sta a cuore: “La grandezza del vaticanista, è la finezza d’animo che si aggiunge alla bravura giornalistica. La bellezza del vostro lavoro attorno a Pietro è quella di fondarlo sulla solida roccia della responsabilità nella verità, non sulle sabbie fragili del chiacchiericcio e delle letture ideologiche; che sta nel non nascondere la realtà e anche le sue miserie, senza edulcorare le tensioni, ma al tempo stesso senza fare clamori inutili, bensì sforzandosi di cogliere l’essenziale, alla luce della natura della Chiesa”.

Sforzarsi di cogliere l’essenziale, avere delicatezza senza nascondere la verità…Anche scrivendo si può e di deve fare la carità. L’uso delle parole, delle espressioni, la cura e l’attenzione alla persona. Non si tratta solo di deontologia. Il giornalista cattolico ha il compito di far intravedere sempre una luce quando scrive. È un uomo o una donna di speranza. Sono appena le nove quando il Papa lascia la sala. Comincia un altro giorno, un giorno nuovo per tutti.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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