17 Gennaio 2024

La forza redentrice del perdono

Doha ha 37 anni, è sposata con Adeeb. Oggi hanno cinque figli, David, Ainar, Yousif, Diva e Sarah. L’ultima Sarah ha una forma di disabilità. Nell’agosto del 2014 una tragedia colpisce la loro famiglia: un colpo di mortaio sparato dai jihadisti dell’ISIS uccide sul colpo il figlio David di 4 anni insieme ad altri due bambini.

Questo è il racconto di Doha: “La mattina del 6 agosto 2014 la città di Baghdede è stata svegliata dal frastuono del bombardamento. Tutti sapevamo che l’ISIS era alle porte, e che tre settimane prima aveva invaso le città e villaggi degli yazidi, trattandoli con crudeltà. Perciò eravamo fuggiti dalla città, lasciando le nostre case. Ma dopo due o tre giorni eravamo tornati, sostenuti dalla nostra fede forte e nella convinzione che, essendo cristiani, siamo disposti al martirio. Quella mattina eravamo indaffarati con le solite cose e i bambini stavano giocando davanti alle nostre case, quando è successo un incidente che ci ha costretti ad uscire.

Ho sentito un colpo di mortaio e sono uscita da casa di corsa. Le voci dei bambini sono ammutolite mentre aumentavano le grida degli adulti. Mi hanno informato della morte di mio figlio e di suo cugino, e della giovane vicina di casa che si stava preparando al matrimonio. Il martirio di questi tre angeli è stato un monito chiaro: se non fosse stato per quello, la gente di Baghdede sarebbe rimasta e sarebbe inevitabilmente caduta nelle mani dell’ISIS. Il martirio dei tre ha salvato l’intera città”.

“Non è facile per me accettare questa realtà, perché la natura umana spesso si sovrappone al richiamo dello spirito. Tuttavia, la nostra forza proviene con certezza dalla nostra fede nella Risurrezione, fonte di speranza. La mia fede mi dice che i miei bambini stanno nelle braccia di Gesù Cristo nostro Signore. E noi, i sopravvissuti, cerchiamo di perdonare l’aggressore, perché il nostro maestro Gesù ha perdonato i suoi carnefici. Imitandolo nelle nostre sofferenze, testimoniamo che l’amore è più forte di tutto”.

La forza redentrice del perdono è così grande che davanti a queste parole non ho parole se non: grazie Doha, grazie mamma per la tua fede.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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