21 Novembre 2023
La fiducia, solo la fiducia allontana il male dalla nostra vita
Cosa ci fa stare in piedi davanti alle tragedie della vita? Davanti al dolore, davanti alle delusioni cocenti, davanti alle tentazioni più insidiose? Che cosa non ci fa vacillare quando vorremmo abbandonare tutto e tutti e fuggire lontano per non caricarci ogni giorno del peso delle responsabilità? Secondo santa Teresa di Gesù Bambino: «È la fiducia e null’altro che la fiducia che deve condurci all’Amore!». Papa Francesco ce lo ha splendidamente ricordato nell’Esortazione apostolica “C’est la confiance” pubblicata in occasione del 150esimo anniversario dalla nascita della piccola santa carmelitana, dottore della Chiesa.
“La fiducia piena, che diventa abbandono all’Amore, ci libera dai calcoli ossessivi, dalla costante preoccupazione per il futuro, dai timori che tolgono la pace. Nei suoi ultimi giorni Teresina insisteva su questo: «Noi, che corriamo nella via dell’Amore, trovo che non dobbiamo pensare a ciò che ci può capitare di doloroso nell’avvenire, perché allora è mancare di fiducia». Se siamo nelle mani di un Padre che ci ama senza limiti, questo sarà vero qualunque circostanza accada, potremo andare avanti qualsiasi cosa succeda e, in un modo o nell’altro, si compirà nella nostra vita il suo progetto di amore e di pienezza” scrive il Papa. È meraviglioso pensare di vivere con questo slancio del cuore.
La fiducia che Teresa ci propone non è una semplice speranza in quello che un giorno avverrà nella vita eterna, non è commisurata solo alla salvezza. È molto di più. È un atto di amore quotidiano, è scegliere ogni giorno di non avere il controllo della propria vita per permettere a Dio di operare, è il desiderio profondo di rinunciare anche a tutte le sicurezze umane per fondare la propria speranza in Dio. È davvero un invito ad abbandonarsi, anche quando non si comprende, anche quando tutto è buio, la fiducia accende una piccola e flebile luce e ci chiede di seguirla.
Come è tiepida la nostra fede davanti alla fiducia evangelica di Teresa. Noi che a parole diciamo di amare il buon Dio ma siamo sempre alla ricerca di soddisfazioni personali, di attestati di riconoscenza, di timbri di lode. Noi che a parole esprimiamo che Dio è tutto e poi siamo pronti ad azzuffarci per pochi spiccioli o a dedicare tempo ed energie per mettere meticolosamente da parte il gruzzoletto per stare sereni.
Negli ultimi giorni della sua vita, Teresa con una maturità interiore che non corrispondeva con quella anagrafica poteva dire: «Non conto più che sull’amore». Non contare più significa vivere la vita senza calcoli e non mi riferisco solo a quelli economici. Ci sono le aspettative nei confronti degli altri, del mio sposo, della mia sposa, dei figli, degli amici, delle sorelle in monastero…Ci sono i progetti tutti umani, dove Dio passa solo di striscio perché dia qualche benedizione.
Teresa è anche detta la santa che fa tremare l’inferno. Sapete perché? Non per le opere che ha fatto, non ne contiamo nessuna umanamente rilevante, non per le opere che ha scritto, erano essenzialmente i racconti della sua vita ma per la fiducia con cui ha vissuto la fede. Quella fiducia piena di un bambino che cammina pur tra le fiamme ardenti se la mano del suo papà stringe la sua. È questa fiducia che fuga le tenebre, allontana il male, custodisce la purezza del cuore e ci fa avanzare nella santità. Grazie a Papa Francesco per averlo ricordato al nostro cuore a volte così stanco.
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