Aborto: Macron lo vuole “diritto” per la Costituzione. E diritti dei nascituri?

Macron

Pablo Tupin-Noriega, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Nonostante due guerre in corso con migliaia di morti (molti dei quali bambini e bambine), nonostante migrazioni di migliaia di persone, nonostante il pericolo di attentati, nonostante carestie e fame nei Paesi poveri, nonostante paranoiche minacce nucleari… il presidente francese Macron a tutti i costi vuole inserire nella Costituzione francese il “diritto d’aborto”, cioè, vuole far sì che venga definito un valore fondamentale difeso dalla Costituzione.

Il capo dell’Eliseo ha annunciato che la bozza di modifica costituzionale sarà subito spedita al Consiglio di Stato per le prime verifiche tecniche, in modo da essere «presentata in Consiglio dei ministri entro la fine dell’anno».

Macron non ha la maggioranza assoluta alla Camera bassa, l’Assemblea Nazionale, ed è in minoranza al Senato. Una simile riforma richiede la maggioranza qualificata dei tre quinti del cosiddetto Congresso, ovvero le due camere riunite in seduta congiunta a Versailles, ma nonostante questi ostacoli significativi il presidente pensa di disporre dei numeri per varare la riforma.

Qualche tempo fa sembrava più conciliante, ora invece Macron ha chiarito di avere l’obiettivo di trasformare il ricorso all’aborto in un diritto «irreversibile» nel 2024, l’anno in cui i riflettori internazionali saranno puntati sulla Francia per i Giochi Olimpici e Paralimpici estivi.

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Per accrescere al massimo le chance al testo di passare, il capo dell’Eliseo propone una modifica specifica ad hoc della Costituzione e non l’inserimento della misura in una bozza di riforma più ampia con altri temi (come spesso accade in Italia), ed esclude ormai di passare per un referendum, contando sul fatto che i capigruppo dei principali partiti sembrano fin qui tendenzialmente favorevoli o non opposti alla riforma. Cioè, non chiederà nulla ai cittadini francesi, che pagano le tasse, a chi lo ha votato e chi non l’ha votato.

Nel 2022 si è registrato in Francia un picco senza precedenti di ricorso all’aborto: 234mila interventi, con un incremento dell’8%, ovvero di circa 17mila “casi” in più rispetto al 2021.

Eppure, in Francia il ricorso alla cosiddetta “contraccezione d’emergenza” (che è abortiva) è molto usata, anche dalle minorenni.

Come mai nonostante tanta contraccezione si ricorre tanto all’aborto?

Forse la “mentalità” contraccettiva predispone, banalizza e prepara alle pratiche abortive?

La risposta è sì.

Lo abbiamo sempre pensato e detto. Per questo, e non solo, il Magistero della Chiesa non appoggia la pratica contraccettiva e Paolo VI, nella contestata Humanae Vitae e Giovanni Paolo II nell’Evangelium Vitae (entrambi proclamati Santi) parlavano con chiarezza sull’argomento.

Ora il presidente Macron si lancia senza nessuno scrupolo in un’avventura senza ritorno. Inserire nella Costituzione il “diritto fondamentale” all’aborto distrugge il diritto dei bambini e delle bambine ad essere difesi dalla Legge nella loro dignità.

E non per ultimo: che ne sa il presidente Macron, che è uomo, di cosa vuol dire sottoporsi ad un aborto per istero suzione o con la pillola killer RU486, che ne sa di cosa vuol dire soffrire per un aborto praticato?

E ancora: le donne che ha intorno non lo aiutano a capire veramente?




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Gabriele Soliani

Gabriele Soliani, nato a Boretto (Reggio Emilia) il 24-03-1955. Medico, psicoterapeuta, sessuologo, adolescentologo, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Libero professionista. Ha collaborato per 9 anni al Consultorio Familiare diocesano di Reggio Emilia. Sposato con Patrizia, docente di scuola superiore. Vive a Napoli dal 2015. Ministro della Santa Comunione e Lettore istituito.

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