31 Ottobre 2023
“Prego per tutti i miei figli, che si facciano santi e possano salvare tante anime”
Si avverte l’urgenza delle vocazioni al presbiterato e alla vita religiosa nella formazione delle nuove generazioni, ma il vero seminario resta pur sempre la famiglia dove si prega e si cerca la volontà di Dio. Tra le pareti domestiche fiorisce la donazione totale ed incondizionata per il servizio nella Chiesa. Anche questo fa parte dell’apertura della coppia alla vita e alla fecondità della fede.
Sergio e Domenica Bernardini sono stati genitori di una famiglia molto particolare. La sintesi di questa particolare storia di amore è racchiusa in una fotografia preparata in occasione delle nozze d’oro dei coniugi Bernardini in cui c’è un calice alla cui base si trovano Sergio e Domenica; poi salendo verso l’alto, nell’impugnatura, i volti delle due figlie sposate e della suora Orsolina; nella coppa i tre fratelli sacerdoti, e sopra, in un’ostia, le cinque Figlie di San Paolo. Undici figli, di cui uno adottato, nove consacrati al Signore nella vita verginale.
Sergio, nato in provincia di Modena nel 1882 in una famiglia che gli dona un’attenta educazione cattolica, matura presto l’idea di una famiglia numerosa e ricca di vocazioni. Dirà: “Mi sposerò, avrò tanti figli e, se Dio vorrà, andranno tutti missionari e faranno tanto bene”. Si sposa nel 1907 con questa intenzione ma dopo soli 4 anni di matrimonio vive la morte della moglie e dei suoi tre piccolini. Un periodo durissimo inizia per lui, emigra negli Stati Uniti per cercare di dimenticare ma ritorna dopo un anno a casa e qui il suo parroco vorrebbe iniziarlo alla vita sacerdotale ma Sergio non si sente degno di questo dono così grande. Dopo poco tempo incontra Domenica e in lei vede e percepisce i suoi stessi sentimenti e la grande fede. Dopo pochi mesi di fidanzamento, si sposano nel 1914. Si dicono l’uno all’altra: “Avremo molti figli e li educheremo all’amore del Signore e alla carità verso il prossimo, li educheremo a fare del bene, in modo che ciò che vorremmo fare in due, venga fatto da loro. Faremo molto bene nella volontà di Dio e Egli ci aiuterà”. Nascono dieci figli.
La vita è molto dura ma la fede è il baluardo nelle difficoltà. Sergio e Domenica sono sempre presenti a Messa e all’adorazione eucaristica e a casa cercano con amore di spiegare ai figli quanto ascoltano. Ma più che con le parole Sergio e Domenica testimoniano con la vita, negli stenti e nelle difficoltà che non mancarono mai, il primato di Dio, sperando di poter donare al Signore qualcuno dei suoi figli. La risposta di Dio non si fa attendere, cinque figlie entrano tra le suore Figlie di San Paolo, una diventa suora Orsolina, i maschi, Sebastiano e Germano diventeranno sacerdoti cappuccini. Diventa sacerdote anche il figlio adottivo, Felix Ade Job, che diventerà arcivescovo in Nigeria e consacrerà nel 1983 suo fratello Germano, arcivescovo di Smirne in Turchia.
Dirà Domenica scrivendo ad una delle sue figlie: “Ringrazio infinitamente Gesù per avermi dato nove vocazioni. È ben vero che il Signore dà il cento per uno. Su di te ho pregato e sognato che il Signore ti faccia santa. Questa stessa grazia la chiedo per tutti i miei figli, che si facciano santi tutti e possano salvare tante anime. A questo scopo ho sempre offerto al Signore le mie sofferenze, i miei sacrifici e le mie preghiere. E soprattutto chiedo al Signore di poterci trovare in Paradiso per sempre uniti perché su questa non ci è dato che stare insieme raramente”. Mi sembrano una bella luce di santità a cui possiamo guardare mentre ci prepariamo a celebrare la solennità di Tutti i Santi.
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