Francesco Tota: il servo che annuncia il Vangelo dalla cattedra della croce

Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre Francesco Tota, 55 anni, sposo e padre, terziario francescano, muore dopo una malattia che in poche settimane consuma il suo corpo ma non il suo cuore. Corroborato dall’ordinazione diaconale ricevuta due giorni prima del passaggio al Cielo, Francesco diventa per tutti noi un’icona del “servo buono e fedele”. 

Qual è il mistero che si cela dietro l’esistenza di ciascuno? Ci arrabattiamo in mille dispute e questioni, ma in verità siamo tutti sospesi su una domanda che dà le vertigini. Parliamo, sempre, d’altro: che tempo farà domani, quante tasse paghiamo, dove andremo domenica, come mi ha risposto quella persona o anche di questioni colte e gravi, e importanti. Ma, sempre, d’altro. Eludiamo l’abisso su cui stiamo sospesi: quella luce che accende un cuore o si spegne, lasciando in apparenza solo cenere. Lasciandoci attoniti in quel pensiero bugiardo: “Siete un niente”. Se subito con fede e rabbia non reagiamo: noi, membra di Cristo, non moriamo per sempre.

Questi pensieri mi attraversano il cuore e la mente mentre si consuma velocemente la vita di Francesco Tota, un fratello, un amico, conosciuto insieme alla moglie durante l’anno della scuola di formazione alla pastorale familiare organizzata dall’Ufficio famiglia della Conferenza Episcopale della Basilicata. Francesco aveva 55 anni, era un poliziotto. Sposato con la sua amata moglie Cinzia da 27 anni. Due figli: Alessandro Maria e Gabriele Maria. Per loro avevano voluto che la Vergine fosse presente fin dalla nascita nella mappa dei loro nomi. 

Una vita trascorsa nella dedizione ai suoi cari e a quella famiglia più grande, quella francescana. Lui diventa terziario francescano. La fede vissuta in famiglia con gioia e grande impegno è il terreno fertile in cui matura anche un’attenzione tutta speciale per il servizio alle famiglie. Seguono con gioia la scuola di formazione e in Francesco matura già da tempo la chiamata a diventare diacono permanente. Intraprende il percorso sotto la guida attenta del vescovo e dei sacerdoti. Desidera servire con amore quella chiesa tanto amata. Ma c’è ancora un altro passaggio importante: il carisma francescano, così amato e servito nella Parrocchia di santa Maria del Sepolcro a Potenza, ad un certo punto chiede a Francesco e Cinzia l’offerta di uno dei figli. Alessandro Maria entra nell’ordine dei Frati minori e il 3 settembre scorso emette la sua professione temporanea. 

La gioia è immensa per l’onore che il buon Dio concede ad una famiglia di avere un figlio consacrato ma l’ombra della croce già si staglia all’orizzonte. Poche settimane dopo Francesco scopre di avere un cancro al fegato già in una fase di irreversibilità. Sono giorni intensi, di lacrime e di preghiera ma anche di grande pace interiore come testimoniano i familiari e i tanti amici che gli sono stati accanto. La situazione precipita di ora in ora. E come un ladro ruba qualsiasi speranza di guarigione. La ragione è attonita ma il cuore è vigile ed è pronto ad andare incontro allo Sposo che viene. 

Mons. Salvatore Ligorio, vescovo di Potenza, ha un’intuizione sapiente: accelerare l’ordinazione diaconale di Francesco. Lo Spirito certamente opera e suggerisce la strada da percorrere. Si organizza tutto nella chiesa domestica, la casa della famiglia Tota. È il giorno in cui la chiesa ricorda San Gerardo, compatrono, insieme alla Madonna nera di Viggiano, della Basilicata. Ci sono tutti i familiari, i sacerdoti, i frati e anche i genitori di Francesco, anziani. L’ordinazione è un tripudio di gioia. Qualcuno, che ha solo un’idea funzionale degli ordini sacri o solo ministeriale, può ritenere questa ordinazione inutile o solo un contentino dell’ultima ora. Non è così. Si tratta di porre un sigillo nella vita di una persona. Se il chicco di grano caduto a terra non muore…

Ed eccolo il servo, il diacono, ricevere la veste della carità, chiamato a consumarsi come una fiaccola vivente dell’amore misericordioso di Cristo. Eccolo il servo, annunciare il Vangelo dalla cattedra della croce. Eccolo il servo, testimoniare al mondo che l’incontro con Cristo cambia radicalmente la vita. Eccolo il servo accogliere e vivere il “ministero della soglia” mettendo tutti noi davanti alla meta ultima. Sì, perché Francesco sulla soglia vi è per davvero. 

La notte stessa dell’ordinazione, dopo la gioia e l’abbraccio di tutti, entra in coma. E poche ore dopo, nel giorno dell’apostolo san Luca, varca la porta dell’eternità con la veste battesimale ricamata con i colori del sacramento del matrimonio e quelli dell’ordine sacro. Non possiamo non scorgere i segni del mistero della fede che attraversano la nostra esistenza. Cuore grande, profezia della nostra speranza, arcano d’amore. Grazie Francesco, dal Cielo accompagna i nostri passi verso la patria beata. 




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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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